La (vecchia) terra degli affari last-minute

La (vecchia) terra degli affari last-minuteMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 14 novembre 2011, 08:00Primo Piano
di Francesco Somma

E’ da sempre l’Eldorado per le grandi d’Europa, che qui pescano mettendo a segno colpi indimenticabili. Tra le “pescatrici” più assidue c’è proprio il Milan, che in Brasile ha costruito alcuni dei colpi migliori della sua storia. Da Kakà a Pato, passando per Thiago Silva e Dida, da Via Turati a questa fetta di Sudamerica hanno visto la luce successi storici.
Sicché di tanto in tanto Ariedo Braida parte da Milano per un piacevole soggiorno di perlustrazione, volto a scovare talenti ed annotarli sul taccuino, nell’attesa – o nella speranza – di riuscire a portarli in rossonero. Un tempo i dirigenti europei che arrivavano in Brasile avevano molto spesso vita facile, confrontandosi con un mercato arretrato e sostanzialmente povero, che gli consentiva di mettere nel bagaglio di ritorno il cartellino di prospetti interessanti in rampa di lancio.

Adesso è diverso: non che manchino i talenti da scovare, anzi, ma ci si confronta con un mercato più ricco, più ambizioso e più esigente, capace di imporre prezzi non all’altezza di tutti. Capita così di vedere il Milan costretto a corteggiare Ganso oltre la norma e i meriti del diretto interessato, e il Real Madrid forzato a fare più o meno la stessa cosa con Neymar, che nel frattempo ha rinnovato con il Santos fino al 2015, guadagnando un milione duecento mila euro al mese: cifre che fino a pochi anni nella terra del Corcovado erano praticabili solamente al Pc Calcio.
La “passione” del Milan per Leandro Damiao rischia di diventare l’ultimo caso imbarazzante, perché il brasiliano piace ai rossoneri (e non solo) tanto quanto costa. Per portarlo via da Porto Alegre occorrono al momento 25 milioni di euro, tutt’altro che uno scherzo. Niente voli last minute per il Brasile, dunque, si viaggia solo con bagaglio di stiva, imbottito di idee, competenza, e tanto di qualcos’altro…