LA LETTERA DEL TIFOSO: "Sacrificio necessario" di Edoardo

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Sacrificio necessario" di EdoardoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 17 ottobre 2018, 00:00La lettera del tifoso
di Thomas Rolfi
fonte scrivi a laletteradeltifoso@milannews.it

Nicolò Barella. Segnatevi questo nome, amici milanisti, perchè questo ragazzo diventerà un colosso del calcio. Italiano classe ‘97, piccolo ma robusto, veloce, piede educato e dal carattere bellicoso: identikit perfetto. Il suo profilo è ideale per rimpiazzare secondo me il ruolo cruciale del centrocampo del Milan, che ora è occupato da Bonaventura. Jack è un grandissimo giocatore, che negli anni si è affermato in Serie A, ma in Europa e in Nazionale non ha mai brillato. Dalla stagione scorsa, in particolare, sembra che si sia proiettato in un gioco molto più offensivo, sicuramente per volere del mister. Proprio per questo motivo, uno dei nostri migliori ha smesso di fare scintille, perchè costretto a farsi sgroppate di campo per tutta la partita, chiudendo gli spazi lasciati liberi da Bonaventura. Quindi io credo che sostituendo Bonaventura con Barella, che è in grado di essere pericoloso offensivamente pur coprendo tutto il campo, Calhanoglu possa avere più concretezza in avanti, come ha dimostrato Suso in questo avvio di stagione. Dalla sua parte, infatti, Kessié torna sempre in difesa, e lo spagnolo si ferma a metà campo. Invece a sinistra, se ci fate caso, Calhanoglu è di fianco a Rodriguez in fase difensiva, con Bonaventura sulla metà campo. È ovvio che, se corri il doppio, sei meno lucido rispetto al tuo compagno di reparto quando si attacca. Inoltre con Barella si potrebbe provare un centrocampo a 2 mettendolo di fianco a Kessié e sfruttando il neo acquisto Paquetá sulla trequarti in un 4231.
Quest’estate secondo me sarà l’ultima in cui si potrà monetizzare su Bonaventura: 30 milioni li vale nonostante abbia 29 anni, e Barella per 40 lo si prende (io proporrei al Cagliari 30 + Bertolacci). Meglio liberarsene guadagnoci che tenersi l’ingaggio senza farlo giocare come successo con Montolivo e Abate. Insomma, uno scambio equo che renderà sul lungo termine, anche per la Nazionale. Nulla contro Jack, ma senza sacrifici non si potrà mai raggiungere il mostro chiamato Juventus.

Edoardo Gianotti