Collina: "Impossibile un futuro senza VAR. UEFA? Dovevo lasciare"

Collina: "Impossibile un futuro senza VAR. UEFA? Dovevo lasciare"MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 16 agosto 2018, 00:59Le Interviste
di Enrico Ferrazzi
fonte tuttomercatoweb.com

L'ex designatore UEFA, Pierluigi Collina, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, partendo proprio dai motivi del suo addio all'istituzione europea: "Sto benissimo, è stata semplicemente una mia scelta perché era arrivato il momento di cambiare. Il Mondiale andato bene? Bello sentirlo dire spesso dagli osservatori. Dopo l’Euro 2016 era stato detto che il vincitore morale era stata la squadra arbitrale, lo stesso è successo dopo Russia 2018. Risultato non casuale perché niente a questo livello lo è. Ma frutto di un lungo processo iniziato quattro anni fa, subito dopo il Brasile, con la prima selezione dei candidati e poi con una lunga serie di seminari di preparazione. Ogni dettaglio è stato curato con la massima attenzione. Per esempio organizzando un torneo amichevole a inizio giugno a Mosca, per non far perdere il ritmo partita agli arbitri tra la fine dei campionati e l’inizio del Mondiale. Non si era mai fatto. Ai miei tempi ricordo d’aver chiesto di arbitrare in Serie B per restare allenato. E poi la conferma e il potenziamento della figura dei match-analyst, esperti che hanno studiato squadre e giocatori per offrire input tecnico-tattici agli arbitri. No al VAR in Champions? Si è detto di tutto, addirittura che ne avrei promosso lo sviluppo con la Fifa e il rallentamento con l’Uefa.

Ovviamente non è così. La Fifa ci ha creduto da subito e ha iniziato molto prima la preparazione. Poi ci sono differenze oggettive: finora la Var è stata utilizzata in campionati disputati in un solo Paese. Farlo in Champions dove si gioca in molti Paesi e dove ci sono più broadcaster è più complicato. Ma sono sicuro che anche la Uefa prenderà la decisione di implementarla e quanto questo accadrà gli arbitri si faranno trovare pronti. Futuro nel calcio senza Var? Credo proprio di no, anche perché la gente non capirebbe. Viviamo in un’epoca in cui tutto quello che facciamo si basa sull’uso della tecnologia. Abbiamo provato anni fa a diminuire gli errori con l’occhio umano, con gli arbitri di porta, ma allora la tecnologia non permetteva la precisione di oggi. E continua a migliorare. Prima del Mondiale siamo passati da una valutazione in 2D del fuorigioco ad una in 3D, indispensabile per valutare con più precisione la posizione di un piede rispetto ad una testa".