Malagò: "Con la moviola si potevano evitare i disastri arbitrali"

Malagò: "Con la moviola si potevano evitare i disastri arbitrali"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 4 maggio 2018, 13:38Le Interviste
di Enrico Ferrazzi

Giovanni Malagò, presidente del CONI e Commissario della Lega Serie A, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato anche del VAR: "Per dovere e rispetto istituzionale sono stato in UEFA a parlare con Ceferin, che stimo molto per il suo pragmatismo e concretezza. Dopo aver parlato dell’organizzazione di uno dei gironi dell’Europeo 2020 a Roma e della partita inaugurale all’Olimpico, dove è coinvolto anche il Coni per l’Olimpico, abbiamo affrontato il tema della Var. A nome delle società di Serie A ho chiesto come mai la Uefa non l’ha ancora adottata, considerando l’incredibile importanza delle coppe europee e gli interessi sportivi ed economici che muove. Ceferin mi ha spiegato che è solo una questione di tempi: “Non ci sono solo le squadre, bisogna far crescere il livello di conoscenza, di capacità degli arbitri, e organizzare una formazione di VAR per le 55 nazioni in Europa con la stessa velocità di quella di una singola federazione come quella italiana è molto più complicato”.

Però l’obiettivo è quello, la strada mi sembra segnata, me lo auguro per il prossimo futuro, quanto meno per le fasi finali della Champions, quando gli arbitri cioè diventano “selezionati”, e dirigeranno quelli con skill e curriculum riconosciuti, e magari hanno avuto la possibilità dell’esperienza fatta ai Mondiali e saranno in grado di gestire il problema VAR. Quello che è sicuro, ed è sotto gli occhi di tutti il dato obiettivo, è che con la VAR certi disastri arbitrali delle ultime partite sarebbero stati evitati. In vista delle ultime giornate, sarà scontato ma va ripetuto, alla classe arbitrale chiedo equilibrio e saggezza anche per certi aspetti e valutazioni: non ci scordiamo che la Var non è una scienza, punto. Ci sono gli elementi umani che devono entrare nell’ordine delle idee, di chiamarla e di valutarla".