Bellinazzo: "Cessione Milan? Mr. Bee per ora no, ma c'è accordo in fase avanzata con altra cordata di investitori cinesi"

Bellinazzo: "Cessione Milan? Mr. Bee per ora no, ma c'è accordo in fase avanzata con altra cordata di investitori cinesi"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 15 marzo 2016, 15:14News
di Thomas Rolfi
fonte Marco Bellinazzo per Goal.com

Il Milan è stata la prima squadra europea a concordare con la Uefa un voluntary agreement in ottica fair play finanziario. Conscio di essere nella lista dei club sotto osservazione per gli sforamenti ai paletti (con un rosso di 90 milioni nel 2014 e un altro pesante deficit per il 2015), e prima di essere sanzionato e di conseguenza inibito dalla facoltà di concordare un piano di crescita, il Milan ha anticipato le mosse presentandosi con l’ad Barbara Berlusconi e il vicepresidente Eca Umberto Gandini negli uffici di Nyon.

Con il voluntary agreement, in sostanza, la Uefa concede al club di non attenersi scrupolosamente ai dettami del Financial fair play, a patto di prospettare un credibile piano triennale di rientro, indicando le aree di crescita preventivate. La Uefa darà una risposta a maggio, ma in casa rossonera prima sarà necessario fare chiarezza sul futuro. Chiarezza che passa, obtorto collo, dalla decisione di vendere o meno. Mister Bee e la sua cordata sono stati più volte a un passo dal chiudere l’affare, ma Berlusconi ha cambiato idea il 1° maggio dello scorso anno, mettendo sul piatto il 49% anziché il promesso 51.

Una decisione che ha scompaginato l’assetto della squadra dei compratori messi assieme da Mister Bee che ha dovuto fare i conti con ripensamenti e nuovi ingressi non graditi al Governo di Pechino che lo hanno via via allontanato dal “cuore” del patron rossonero. Ad oggi mister Bee non ha in mano offerte e garanzie per coprire i 480 milioni chiesti dalla controparte. E il silenzio sulle linee telefoniche dall’Oriente, un tempo infuocate, non lascia presagire nulla di buono.

Ecco perché in Fininvest in queste settimane hanno portato avanti, in segreto, la trattativa con la cordata di investitori cinesi pronti a sostituirsi a Mister Bee. L’accordo è in fase avanzata anche se restano da sciogliere due nodi non piccoli: i cinesi sono disposti a entrare con una quota di minoranza, ma valutano l’asset Milan (il 100%) un terzo in meno rispetto a Mister Bee (circa 650 milioni); inoltre, i cinesi pretendono un ruolo di rilievo nell’organigramma aziendale con poteri di interdizione e condivisione a cui Berlusconi fa fatica a rinunciare. Ecco perché in cuor suo spera che mister Bee batta un colpo da qui alla fine della stagione. Per portarsi avanti il Milan ha appena inaugurato il sito ufficiale in lingua cinese, realizzato in collaborazione con uno dei principali portali sportivi della Cina, Hopu.com. L’unica cosa certa, in ogni caso,  è che i cattivi risultati della squadra di Siniša Mihajlović non corroborano il potere contrattuale della proprietà milanista.