Calhanoglu e quel feeling determinante con Gattuso: il Milan ha finalmente tra le mani un vero numero 10

Amore a prima vista. Senza scordarsi di essere severo quando serve, come in occasione della mancata copertura sul gol subito da Cuadrado: bastone e (più)carota, massima ideale per descrivere il rapporto tra Rino Gattuso ed Hakan Calhanoglu e, più in generale, la differenza nella qualità del rendimento del turco tra il primo scorcio di stagione ed il secondo. Lento, svogliato, fuori condizione ed indeciso prima: carico, capace di sacrificarsi, deciso e decisivo poi.

Che la stima dell'attuale allenatore rossonero nei confronti dell'ex Leverkusen abbia influito sulla trasformazione di Calha appare evidente: scintilla scoccata nel derby vinto in Coppa Italia e continuità di prestazione confermata gara dopo gara, suggellata anche da gol importanti e da un linguaggio del corpo completamente differente rispetto a prima. Fiducia e forma ritrovate che hanno permesso al turco, ormai titolare inamovibile, di rispolverare anche in più occasioni quella balistica tanto osannata ed apprezzata da Gattuso, in grado di incidere in maniera diretta e indiretta sulle chances da rete rossonere: freccia di un arco che ora, del proprio numero 10, non può più davvero fare a meno.