Dal 1994 col Milan è così: la presunzione del Barça punita da un'italiana

Dal 1994 col Milan è così: la presunzione del Barça punita da un'italianaMilanNews.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 11 aprile 2018, 18:12News
di Antonio Vitiello
fonte di Gaetano Mocciaro per TMW

Non è la prima volta che la boria del Barcellona viene punita da una nostra squadra. La storia avrebbe dovuto insegnare ai catalani come le italiane siano in grado di giocare dei tiri mancini.

A partire dal 1994 e alla finale di Champions League contro il Milan: i rossoneri arrivarono all'atto conclusivo senza i centrali di difesa titolari, Franco Baresi e Billy Costacurta. Dall'altra parte c'era una squadra soprannominata "Dream Team" sopratutto per la potenza di fuoco dell'attacco Romario-Stoichkov. Il tecnico di allora, Johann Cruijff, si fece immortalare baciando la Coppa dei Campioni ancor prima di giocare la finale. Che per la cronaca finì con un umiliante 4-0, ma per il Milan.

Nel 2010 siamo in piena era Guardiola. Il Barça ha vinto la coppa dalle grandi orecchie l'anno prima e deve affrontare in semifinale l'Inter, già scherzata nella fase a gironi con un 3-0 al Camp Nou che non ammetteva repliche, oltre a uno 0-0 a San Siro ma con partita dominata. Una formalità, si pensava. E invece l'andata a Milano finisce con un secco 3-1 per i nerazzurri. Già dal minuto seguente parte una massiccia campagna mediatica che invoca la "Remuntada". I giocatori del Barcellona si prestano persino a uno spot nel quale gridano: "Ens hi deixarem la pell", ossia "Lasceremo la pelle". Non era bastato un Camp Nou pieno e nemmeno la superiorità numerica per buona parte della partita. Finisce solo 1-0 per il Barça e in finale ci va l'Inter.

È solo dell'anno scorso il ricordo di Juventus-Barcellona, quarti di finale di Champions. La miglior difesa del torneo contro il miglior attacco con il ricordo della finale di Berlino 2015 che porta i catalani ad essere favoriti d'obbligo. Finisce con un 3-0 meritato, secco. Con un Barcellona incapace di segnare anche nella sfida di ritorno, salutando ancora una volta anzitempo la competizione. E tornando con i piedi per terra. Difficilmente i tifosi blaugrana avrebbero potuto pensare che un'altra italiana e con altre modalità avrebbe estromesso il Barça ai quarti di finale.