Editoriale Acmilan.com - Suso e Paletta, due casi emblematici

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martedì 10 gennaio 2017, 21:00News
di Simone Nobilini
fonte Acmilan.com

Solo i fuoriclasse sono tali ovunque e comunque, in qualsiasi stagione e in qualsiasi squadra. La stragrande maggioranza degli altri giocatori è legata invece ad una serie di circostanze. Ad esempio la fiducia dell'allenatore, ma anche la conformazione tattica della squadra e l'umore complessivo dei tifosi. Paletta e Suso sono arrivati entrambi al Milan nel gennaio 2015. Un mese negativo, a metà di una stagione "segnata" dalla sconfitta nella prima partita dell'anno solare contro il Sassuolo e non più raddrizzata dal Milan nel corso del girone di ritorno. In casi del genere si creano incrostazioni, polemiche, sfiducia, problemi. Il più classico dei circoli viziosi. È il contesto nel quale sia Paletta che Suso non hanno trovato nessuna delle condizioni ideali per esprimersi.

Lo stesso è accaduto nell'estate del 2015 quando, con una conduzione tecnica diversa, il Milan ha ritenuto, in buona fede come sempre, di puntare su Alex e Honda. Probabilmente per una questione di esperienza e di equilibri. Il centrale argentino e il folletto spagnolo sembravano dunque ormai persi, destinati ad entrare nel vortice dei prestiti ad altri Club prima di essere ceduti a titolo definitivo. Una carriera invece può sempre girare in positivo, naturalmente in presenza di un filotto di situazioni favorevoli. Vincenzo Montella le ha create tutte, una dopo l'altra, per Paletta e Suso. E il girone d'andata del Milan 2016-2017 dimostra come, insieme a Bonaventura e Romagnoli, i due ex prestiti sono le principali fonti di gioco della squadra, due gangli irrinunciabili della costruzione del gioco del Milan. Ma non solo: da parte di Paletta naturalmente, ma anche insospettabilmente rispetto alle previsioni di Suso, c'è grande attitudine alla fase difensiva e grande disponibilità nell'aiutare e agevolare i compagni anche e soprattutto quando la palla ce l'hanno gli avversari.