Milan esempio per il calcio italiano: tra le tre big storiche è quella con il bilancio migliore (e continuerà a migliorare)
Si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi il consiglio d’amministrazione del Milan che ha approvato i dati economici relativi all’esercizio di bilancio 2021-22 che ha fatto registrare una perdita consolidata di -66,5 milioni, in miglioramento ulteriore rispetto al bilancio 2020-21. Il club, dunque, prosegue il suo cammino virtuoso di risanamento dei conti e si può azzardare che, al netto di possibili aumenti dei costi del personale legati ai rinnovi di contratto dei calciatori e ai nuovi acquisti, il tanto atteso break-even, ovvero il pareggio di bilancio, possa essere centrato nell’arco di due stagioni sportive.
In attesa dei dati ufficiali, che verranno svelati nell’assemblea degli azionisti che verrà convocata tra il 20 e il 26 ottobre (il 25 si gioca Dinamo Zagabria-Milan), si evince come il club abbia sfiorato i 300 milioni di ricavi (sono 297) e di come sia ormai evidente che il percorso tracciato dalla società di via Aldo Rossi sia quello che in molti, presto o tardi, dovranno seguire anche all’interno del calcio italiano.
Il trend degli ultimi tre bilanci fa impressione: dai -194 di due esercizi fa ai -96,4 del 2020-21 ai -66,5, il Milan è la big italiana con i conti messi meglio, viste le recenti perdite monstre della Juventus (che vive una situazione economica a sé stante) e dell’Inter, con un passivo di -140 milioni che indurrà Zhang a ricapitalizzare e a dover vendere qualche pezzo grosso tra gennaio e giugno (oltre a dover rispettare i covenant con Oaktree). Il tutto, va ricordato, senza le necessità di dover effettuare cessioni salva-bilancio o che permettessero di autofinanziare il mercato. A oggi, il Milan non ha necessità di vendere giocatori per le sue casse, bensì potrà farlo - nel caso - per evitare di perdere soldi sui cartellini dei suoi giocatori.
Quello approvato oggi è stato l’ultimo bilancio sotto l’egida di Elliott e dal lavoro di RedBird Capital, in tema di sponsorizzazioni e ricavi, ci si aspetta un ulteriore step così come, visti i tempi biblici di ciò che sta avvenendo a Milano, è lecito attendersi anche qualcosa di diverso sullo stadio di proprietà. Ogni cosa a suo tempo però, con l’Uefa che non ringhia più come prima sul collo del Milan, come dimostrano anche le recenti sanzioni inflitte ai rossoneri per il FPF.
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