Milan, luci e ombre allo Stadium: ecco cosa ha funzionato e cosa no

La sconfitta di Torino brucia, ma non ridimensiona affatto il Milan. I rossoneri, infatti, non hanno semplicemente tenuto testa alla Juventus - ovvero la squadra più forte del torneo - per oltre settanta minuti, ma hanno fatto di più, molto di più: hanno comandato il gioco, spaventando lo Stadium come nessun altro aveva fatto negli ultimi mesi. Personalità e qualità: Bonucci e soci hanno messo in bella mostra il loro carattere, crollando solo nel finale. E a proposito di capitan Leo, alzi la mano chi non ha ancora notato la crescita esponenziale di questo giocatore che gli equilibri (anche in zona gol) li sposta eccome. Dalle note liete a quelle decisamente più stonate.

Se è vero che i singoli difensori (dallo stesso Bonucci a Romagnoli e non solo) hanno sbagliato pochissimo negli ultimi mesi, è altrettanto vero che tra Chievo e Juve la fase difensiva ha lasciato parecchio a desiderare. Capita, ma contro l'Inter sarà meglio, anzi, fondamentale non ripetere certi errori in marcatura. E poi c'è l'attacco, che allo Stadium ha mostrato il lato peggiore di sé, tra errori sotto porta, ripartenze malamente sprecate e protagonisti (Kalinic su tutti) sottotono. Luci e ombre, dunque: il tempo stringe e la Champions scappa, adesso non si può più sbagliare.