Ravelli sul caso Higuain: "Una gestione sbagliata. Gli straordinari del tecnico"

Ravelli sul caso Higuain: "Una gestione sbagliata. Gli straordinari del tecnico"MilanNews.it
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venerdì 18 gennaio 2019, 16:36News
di Enrico Ferrazzi

Sulle colonne del Corriere della Sera, Arianna Ravelli ha commentato così il caso Higuain: "Riepilogando: il Milan ha perso dopo sei mesi il giocatore simbolo della campagna acquisti della nuova dirigenza (il secondo, Caldara, non si è mai visto). La squadra, già colpita da una serie di infortuni, al momento continua la sua corsa al 4° posto indebolita: il pur fragile Higuain è infatti più forte di un Piatek in stato di grazia non si sa quanto duraturo. La finale di uno dei pochi titoli che potevi sperare di vincere (se non l’unico dopo l’uscita dall’Europa League tra le trombette) è stata persa prima di entrare in campo, perché non si è mai visto un avvicinamento al match peggiore di questo: dall’esplosione delle voci di mercato non gestite, al giallo della foto senza Higuain, che scoppia al momento del pranzo della Lega senza che nessuno della dirigenza a Gedda — Scaroni, Gazidis, Maldini — pensi di spiegare qualcosa, alla febbre del Pipita, che spetta ancora una volta a Gattuso gestire e comunicare. A proposito: in questo contesto l’allenatore appare un gigante, perché magari sbaglierà qualche cambio, ma non sbaglia una dichiarazione e soprattutto si assume anche responsabilità non sue (è sempre lui che affronta la questione arbitri nel post partita).

C’è altro? In realtà sì, perché dopo aver pensato che bastasse chiamarsi Elliott per ammorbidire il fair play finanziario, è arrivata una sentenza che pare aver ricordato a tutti quanto sia stretto il percorso imposto dall’Uefa. Almeno un fatto positivo c’è: la sostituzione di Higuain, 31 anni — non il profilo che Elliott voleva inizialmente in estate — con un giocatore che di anni ne ha 23, l’acquisto di Paquetà che ne ha 21, e l’evaporazione di piste come Ibra e Fabregas, rendono chiara anche ai più restii la linea della società: giocatori giovani, di prospettiva, che possono fornire risultati a buon prezzo o interessanti plusvalenze. La linea della società, si diceva, che naturalmente è incarnata in primis dall’ad Ivan Gazidis. Che poi non sempre coincida con le idee di Leonardo, che è cresciuto più alla scuola di Galliani che a quella dell’Arsenal, può essere un inghippo in più".