Sconcerti sul derby: "Differenza Vecino. Equivoco Paquetà"

Sconcerti sul derby: "Differenza Vecino. Equivoco Paquetà"MilanNews.it
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lunedì 18 marzo 2019, 11:36News
di Enrico Ferrazzi

Sulle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconceri ha commentato così il derby di ieri sera tra Milan e Inter: "È stato un bellissimo derby, intenso e confuso come si deve al combattimento. Credo abbia vinto l’Inter meritatamente, ma non sarebbe stato scandaloso un pareggio. Alla fine hanno prevalso Vecino e la sua posizione iniziale, da finta ala-trequartista, uomo di nessuno e, nei margini, uomo di Paquetà che non sa difendere. La differenza è venuta in quei primi venti minuti, nel primo gol che è pesato fino alla fine sulla rincorsa, anche buona, del Milan. Nel suo respiro interrotto, nei suoi colpi di tosse, questo derby è stato una delle migliori partite del campionato. Non per i tanti gol, quelli sono stati la cornice. Il quadro è rimasto a due squadre che hanno dato molto e hanno comunque raccolto. Due squadre forse per la prima volta all’altezza dei loro nuovi obiettivi, cioè rincorrere la Juve. Non c’è stata epica, ma organizzazione e agonismo. Il calcio non è molto di più, il resto sono qualità superiori che è bene avere ma non sono obbligatorie, tanto mancano a quasi tutti. Nel Milan è mancato Paquetà. È certamente stanco, viene da due stagioni senza riposo, ma non deve diventare un equivoco. Non è un centrocampista, è un trequartista che segna poco. Non è nemmeno un disastro, ha buone maniere, piedi educati, ma pensa ancora di essere il solo ad averli. C’è qualcosa di molto intenso in questo giocatore che si perde troppo in fretta. Il derby, con i suoi colpi, la sua velocità, lo ha disegnato bene e cancellato in fretta.

Troppo in fretta. Ora bisogna ricominciare. Nel Milan sono mancati essenzialmente Suso e Kessie. Non ha giocato Piatek, non è mai stato messo in condizione di farlo. L’Inter è stata stranamente ordinata e convinta, aiutata dal gol iniziale che si è però meritata con la concentrazione successiva. Giocasse sempre così sarebbe vicino a essere una grande squadra. Il problema è che tutto a Milano continua ad andare per gesti quantici. Ci sono interruzioni, manca il percorso netto. Sia l’Inter che il Milan restano più o meno sui punti di un anno fa. Resta cioè lontana la montagna. Anche se la salita mostra tratti più umani. La sconfitta della Juve a Genova dimostra solo questo, che Prandelli è un ottimo tecnico e che anche le più grandi squadre vogliono distrarsi. Non è un caso abbia perso anche l’Atletico. Mi sembra una notazione poco più che statistica l’assenza di Ronaldo. Pesa certamente, ma la Juve ha vinto sette scudetti di fila anche senza Ronaldo".