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Daino: "Milan, a Bologna con determinazione. A.Silva acerbo, Mirabelli? Senza risultati, normale pensare di cambiare"

ESCLUSIVA MN - Daino: "Milan, a Bologna con determinazione. A.Silva acerbo, Mirabelli? Senza risultati, normale pensare di cambiare"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 24 aprile 2018, 18:00ESCLUSIVE MN
di Simone Nobilini

Dal crollo contro il Benevento alla chance di rifarsi subito, con la trasferta di Bologna alle porte, ritrovando un Calhanoglu pronto a tornare a disposizione e ragionando sull'attaccante migliore da schierare nel tridente offensivo contro il rossoblu: per discutere dei principali temi in casa rossonera, compresa le voci su una possibile posizione traballante di Massimiliano Mirabelli, la redazione di MilanNews.it ha contattato un doppio ex del match di domenica, l'ex difensore Daniele Daino.

Partiamo dalla brutta sconfitta con il Benevento: dove va individuata la causa principale del crollo rossonero? Solo stanchezza o un problema mentale e di costruzione offensiva?

La sconfitta di sabato ha lasciato con l’amaro in bocca anche me, era una partita importante per il Milan per proseguire in questo processo positivo che la squadra ha avuto fino a quel match: con Gattuso si è vista una squadra totalmente diversa rispetto a quella con Montella, con Rino che ha meritato pienamente la riconferma in panchina, cambiando la squadra ed il suo atteggiamento. Il K.O. fa male perchè arriva in un momento in cui tutti si aspettavano un risultato diverso, importante per la classifica, ma questo non deve assolutamente demoralizzare né squadra né allenatore: il Milan ha tutte le risorse per finire bene il campionato e per concentrarsi sulla finale di Coppa Italia. Non credo sia stato un problema di stanchezza con il Benevento: ogni tanto succede durante l’anno di incappare in partite strane e difficili dove le cose non ti vengono. Voglio pensare che il Milan sia inciampato in una gara storta, tornando dalla prossima partita a proporre quel calcio molto propositivo e aggressivo che a me personalmente è piaciuto molto”.

Il quarto posto è ormai definitivamente sfumato: è stato davvero obiettivo raggiungibile?

Considerando come il Milan era partito ovviamente dico di no, ma non si può dimenticare la striscia di risultati consecutivi fatti dal Milan di Gattuso: serie di risultati che nella testa dei tifosi ha portato all’idea di insidiare anche la zona Champions. Poi è ovvio che quando fai queste rincorse, con una striscia positiva così lunga, ci stia sbagliare una partita: l’augurio è che non si ripetano più partite come quella contro il Benevento. Hai fatto ottime prestazioni contro big come la Juventus: giocando in quella maniera lì hai la consapevolezza che il Milan dei valori li abbia, non devono scattare campanelli d’allarme”.

Il K.O. di sabato è costato il sorpasso dell’Atalanta: nonostante il momento difficile, vedi ancora il Milan favorito per Il 6º posto? 

Penso che nella testa della società e dell’allenatore in primis, così come per la squadra, ci sia la piena intenzione di qualificarsi direttamente in Europa League sul campo. In queste quattro partite mi aspetto un Milan arrembante, che faccia la partita e che porti a casa il massimo della posta: poi chiaro ci sia una seconda carta da giocarsi, quella della Coppa Italia. Il Milan deve stare tranquillo e riprendere il proprio cammino interrotto con la partita contro il Benevento, e da qui alla fine può centrare i suoi obiettivi: la Coppa Italia si può vincere perchè si gioca in gara secca, bisognerà anche vedere come arriverà la Juventus a questa gara”.

Passiamo alla sfida di Bologna: che tipo di insidie può portare al Milan?

A Bologna si deve giocare ai massimi livelli: la squadra di Donadoni non ha nulla da perdere e da chiedere al campionato. Queste partite però possono anche far svoltare un campionato mediocre fatto dal Bologna, né sopra né sotto le righe: gare che ti danno quel qualcosa in più e che porteranno i rossoblu a cercare anche il risultato pieno. Ovvio è che il Milan si dovrà dimostrare superiore nelle qualità, nell’atteggiamento e nell’ottica di saper portare a casa i tre punti: se non entri in campo con la giusta determinazione a Bologna rischi grosso, loro hanno le loro armi e le loro qualità”.

Contro il Bologna dovrebbe rivedersi il solito 4-3-3, con il probabile recupero di Çalhanoglu e Suso nuovamente dal 1’. A quale attaccante ti affideresti?

Mi affiderei, e questo può saperlo solo Gattuso, al giocatore che sta meglio: mi augurerei di rivedere il Milan con lo stesso assetto del girone di ritorno, quel 4-3-3 con gli esterni dalle qualità tecniche importanti in uno contro uno come Calhanoglu e Suso. L’attaccante è stato un po’ una problematica che ha avuto il Milan quest’anno: da una parte c’è stato l’exploit di Cutrone, dall’altra vedo più pronto e con le caratteristiche più complementari a questa squadra Kalinic. Come prima punta che ti possa fare tutte le fasi e che accompagni l’azione vedo più il croato, poi Cutrone: dipenderà molto anche dalla condizione psicofisica di ogni giocatore, che potrà valutare solo Rino. Poi a gara in corso avrai la possibilità di alternare le punte”.

André Silva, quindi, partirebbe un po’ più defilato nel ballottaggio appena citato. Ha deluso il suo rendimento sinora?

Non voglio parlare di delusione: il giocatore, a parte essere all’interno della rosa della Nazionale portoghese, ha grandi potenzialità fisiche e tecniche, ma è ancora acerbo. Lo vedo ancora poco pronto per il nostro campionato, senza escludere il fatto di poterlo recuperare motivandolo in una maniera tale da abituarlo al nostro calcio, differente da quello portoghese: le difese qui sono sempre ben organizzate, lui deve cercare di sfruttare le sue qualità in maniera più lucida. Le palle gol importanti, nelle gare che ha giocato, le ha anche avute: non dimentico Torino, contro la Juventus. Certo è che se avesse segnato, parleremmo di un André Silva con altra prospettiva: il giocatore è giovane, quando avrà la possibilità deve dimostrare di far valer qualcosa di importante, anche considerando la cifra pagata per il suo arrivo”.

Nelle ultime ore sono emerse voci sulla possibile posizione traballante di Mirabelli: che opinione ti sei fatto sull’operato del ds rossonero? Riterresti opportuno cambiare o lasciare le cose come stanno?

Come sempre, la differenza la fanno i risultati: se il Milan non centra l’Europa League attraverso il campionato, ovviamente si deve parlare di fallimento del progetto, dopo tutti questi acquisti fatti anche in maniera veloce. Ecco, se devo trovare un aspetto che non mi è piaciuto nel mercato rossonero è proprio il prendere giocatori sì di qualità, ma in maniera troppo rapida, facendo anche poche considerazioni tecniche: molti acquisti sono stati affrettati. Penso alla spesa complessiva, nel punto più dolente del mercato Milan, fatta nel reparto offensivo: con i quasi 70 milioni per André Silva e Kalinic, fossi stato il direttore sportivo rossonero avrei fatto capitale unico, buttandomi su un giocatore più importante. Considerando che nella rosa del Milan, in più, c’è un ragazzo come Cutrone, del quale la società e gli addetti ai lavori conoscevano già le qualità: avendo Patrick già a disposizione, e giocando con una punta, avrei preso solo un attaccante. Ovviamente poi è il campo a fare la differenza: Kalinic alla Fiorentina aveva dimostrato di saper far bene, quando è stato preso ci poteva anche stare come acquisto. Forse poteva non starci l’acquisto di André Silva, un di più da 40 milioni, ma magari con il tempo avrà ragione Mirabelli: anche Musacchio è stato preso alla veloce, ma in mezzo il Milan è stato molto sfortunato anche con Conti, uno dei migliori esterni del campionato quasi mai a disposizione. Qualche buon acquisto il Milan l’ha fatto eccome, come Kessie: normale che la società, tra risultati e posizione in classifica, possa pensare di cambiare qualcosa nella gestione sportiva e tecnica, in questo caso nel ruolo del ds. Ci sta, soprattutto nel mondo del calcio e quando non arrivano risultati: le valutazioni verranno fatte chiaramente a fine stagione, magari può cambiare il discorso futuristico fatto in quel ruolo”.