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Pellegatti: "Settimana decisiva per il futuro del Milan. Calha? Mi sarebbe piaciuto vederlo alla Pirlo"

ESCLUSIVA MN - Pellegatti: "Settimana decisiva per il futuro del Milan. Calha? Mi sarebbe piaciuto vederlo alla Pirlo"MilanNews.it
domenica 21 aprile 2019, 14:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

Il Milan si fa rimontare a Parma e pareggia una partita che gli avrebbe consentito di allungare su Lazio e Roma, in attesa dell'Atalanta, e di avvicinarsi a tre soli punti dall'Inter. Per parlare del momento dei rossoneri la redazione di MilanNews.it ha contattato Carlo Pellegatti, storico giornalista vicino al Diavolo.

Il Milan ha sprecato l'ennesima chance offertagli dal calendario. Quanto la preoccupa questa ennesima occasione non sfruttata?
"Quello che mi preoccupa della partita contro il Parma non è il fatto di aver sprecato un'altra chance, ma di aver visto il Milan giocare male ancora una volta. Quando tu sprechi delle chance giocando bene, poi le recuperi nelle altre partite. Purtroppo è stato un Milan ancora molto lento, poco spettacolare, e che ha calciato pochissimo in porta. Ero in Curva con i tifosi, splendidamente sempre vicini alla squadra, ma purtroppo è stato nuovamente un Milan poco divertente".

Nel post partita, Gattuso ha ammesso l'approccio sbagliato da parte della squadra. Quali sono, secondo lei, i motivi di quest'atteggiamento della squadra per tutto il primo tempo?
"Innanzitutto il primo tempo l'avevamo già visto in tutta la partita a Frosinone, a Bologna, ma anche il Milan che abbiamo visto a Chievo non è che abbia brillato a livello di concentrazione, determinazione e orgoglio, aspetti che, invece, si son visti ad esempio contro la Juventus, nonostante la sconfitta. Non è facile dare una spiegazione, però io torno sempre su un problema tecnico. E' molto lento, perchè i due centrocampisti che devono costruire il gioco, Kessie e Bakayoko, hanno altre caratteristiche. Il Milan si affida per la costruzione del gioco a due giocatori che sono della stessa tipologia di Gattuso e Ambrosini, quiondi non costruttori di gioco. La domanda retorica che mi viene è: dove sarebbe finito il Milan di Ancelotti se avesse affidato la costruzione del gioco a Gattuso e ad Ambrosini? Ecco perchè, secondo me, le difficoltà del Milan degli ultimi due mesi sono da quel punto di vista lì. Certo, mancava Paquetà e la sua qualità si è fatta certamente sentire un po', perchè è un giocatore indispensabile. Però i rossoneri hanno faticato anche con il brasiliano in campo negli ultimi due mesi. Da quando è tornato Biglia, purtroppo, non ha reso come si aspettava Gattuso. Probabilmente ha fatto fatica a riprendersi da un grande infortunio".

Ha parlato di Kessie e Bakayoko, ma a centrocampo c'è un giocatore come Calhanoglu, che di qualità dovrebbe averne e che, invece, ne ha mostrata pochissimo ieri così come in tutta la stagione.
"Calhanoglu ha disputato una stagione negativa. L'anno scorso aveva fatto un buon finale, almeno. Stesso discorso che faccio per Suso. Qualche brillio all'inizio della stagione, ma poi da troppi mesi non rivediamo il vero Suso. Mi sarebbe piaciuto vedere la trasformazione di Calhanoglu in un nuovo Pirlo, davanti alla difesa, correndo meno e facendo correre la palla. Non ha disputato una grande stagione, ma è un giocatore che sa cosa significa sacrificarsi. Sul piano della quantità, non della qualità, a Calhanoglu non gli si può ascrivere nessuna colpa. Avrei voluto che Gattuso osasse in questa situazione, in cui il Milan è avviluppato da un paio di mesi. Nel primo mese sono arrivate le vittorie, che hanno mascherato i problemi, nella seconda parte non sono arrivate le vittorie. Poi Rino li vede tutti i giorni, quindi se dovesse aver fatto questo esperimento in allenamento, mi scuso con lui".

Da quando si è infortunato Biglia, però, davanti alla difesa ha sempre giocato Bakayaoko, rivelandosi tra i migliori giocatori di questa stagione. Ci avrebbe rinunciato a favore di maggior qualità?
"Per come intendo io i giocatori davanti alla difesa, Bakayoko non rientra nei miei parametri. E' un giocatore che porta la palla e non la lancia e, quindi, portando la palla, seppur superando anche l'uomo, non velocizza l'azione. Il problema del Milan di oggi è proprio la velocità nello sviluppo dell'azione offensiva. Fabio Capello diceva che i secondi dell'azione sono inversamente proporzionali alla pericolosità della stessa, cioè meno tempo impieghi per andare alla conclusione e più puoi fare male all'avversario. Poi, chiaro, ci sono delle eccezioni come il Barcellona, però serve avere una qualità altissima per giocare in quel modulo. Non è un compito facile per Gattuso a cinque partite dalla fine, forse si poteva tentare qualcosa di diverso prima. Però sicuramente Rino vede la squadra quotidianamente e saprà certamente valutare meglio di me cosa è giusto fare".

Nella prossima settimana il Milan si gioca tantissimo, con la semifinale di ritorno contro la Lazio e la trasferta di Torino contro i granata.
"I prossimi sei giorni sono decisivi. Il Milan deve tentare di andare in finale battendo la Lazio e poi dovrà affrontare il Torino. Dopo la sfida contro i granata, in caso di risultato non positivo, il Milan potrebbe ritrovarsi ad aver perso non solamente il quarto posto. Viceversa, in caso di vittoria, sarebbe la partita che confermerebbe che il Milan è la squadra di più che merita di andare in Champions League, perchè è quarto dalla ventesima giornata. Torino è la partita giusta per far dimenticare questo periodo difficile, però il Milan visto ieri farebbe fatica non solo contro il Torino, ma con tutte le partite che mancano da qua alla fine. Non so come possa trasformare la squadra Gattuso in questi giorni, attendiamo di vederlo".