Un anno di turbolenze: la cronistoria degli ultimi 365 giorni di Donnarumma al Milan. Domenica l'ultimo atto?

Un anno di turbolenze: la cronistoria degli ultimi 365 giorni di Donnarumma al Milan. Domenica l'ultimo atto?MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 14 maggio 2018, 17:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Di solito, quando si passa un anno come quello che ha vissuto Gigio Donnarumma, si dovrebbe crescere in fretta. Perché sono gli episodi che te lo impongono, perché quando passi dall’essere un piccolo fenomeno ad essere (giustamente) uno dei giocatori più pagati del campionato, cambiano le aspettative e anche il modo di essere considerati. Fa parte dei cicli della vita, perché quando ci si eleva nella scala gerarchica della società, cambiano diritti, doveri e responsabilità. Nel corso di quest’anno calcistico, Donnarumma ne ha passate di cotte e di crude, ma pur rimanendo una persona buona d’animo, non è riuscito a ricucire quella ferita che si era aperta in sede di rinnovo del contratto grazie a Mino Raiola, che fin da subito ha fatto capire di non avere fiducia nel progetto cinese di Li Yonghong.

LA GENESI -  Le prime voci sui malumori di Raiola iniziano a circolare prima dell’ultima giornata di campionato dello scorso anno. Gigio arriva alla trasferta di Cagliari già con i nervi tesi e i tifosi fuori dall’hotel gli chiedono di restare. Nel corso della partita commette due errori che costano la sconfitta al Milan e già si notava uno sguardo poco sereno da parte del 99 milanista che da li a poco avrebbe rinunciato all’esame di maturità per andare a giocare l’Europeo Under 21. Una scelta, quella di non sostenere gli esami scolastici, che ha portato persone esterne al mondo del calcio ad accusarlo di non essere un buon esempio per i ragazzi che lo idolatrano. Il 6 giugno, mentre la faida Mirabelli-Raiola erutta, il primo striscione della Curva Sud a Casa Milan dal testo eloquente: “Non si accettano ricatti, avanti così A.C. Milan”. E’ il segno tangibile che il rapporto tra Gigio e gli ultras si è deteriorato. Il 14 giugno, Mino Raiola arriva in sede e comunica che non verrà firmato il rinnovo del contratto e così Fassone fa salire i giornalisti presenti e annuncia che il Milan si muoverà per trovare un nuovo estremo difensore.

I SOLDI FINTI E LE SCHIARITE -  Nel mentre Gigio è lontano, è partito per la Polonia dove gioca l’Europeo Under 21, ma il 18 giugno a Cracovia durante Italia-Danimarca, viene accolto dal Milan Club Polonia con dollari finti e con lo striscione “Dollarumma”, che diventerà un tormentone social. Nel frattempo proseguono i colloqui a Casa Milan con gli agenti di Neto e Perin e vengono presi contatti con Reina, ma la speranza di tutti è qualcosa possa accadere. I tifosi chiedono a Donnarumma di mollare i Raiola, ma un suo tweet fa caprie che la cosa non avverrà. La sera stessa, il 25 giugno, posta sul suo Instagram un messaggio di schiarita dove annuncia che, dopo l’Europeo, avrebbe incontrato il Milan insieme alla famiglia e ai suoi agenti per discutere del rinnovo. Poi il mistero sui messaggi seguenti, che arrivano alle 23.27, su Instagram e Twitter, dove Gigio dice di esser stato vittima di un hackeraggio. La sensazione globale è che qualcosa sia sfuggito al controllo di Raiola e che ci sia stato un duro confronto tra le parti.

RINNOVO E CALMA APPARENTE -  Le due settimane successive sono nuovamente infuocate, ma arrivano forti segnali di riavvicinamento. Mirabelli si fa da parte nella vicenda e così Fassone e Raiola trovano l’accordo fino al 30 giugno 2021 che viene firmato l’11 luglio a Casa Milan, mentre il giorno dopo – quello delle cose formali a livello mediatico – firma anche il fratello Antonio. Sembra tutto finito, anche perché nel match di ritorno con il Craiova del 3 agosto, 3/4 di San Siro lo applaude alla sua prima apparizione ufficiale. Dalla Curva, però, non parte il coro personalizzato che lo aveva accompagnato nei mesi precedenti. Indifferenza, ma nemmeno contestazione aperta. Il tutto per il bene del Milan. La calma rimane viva fino al 12 dicembre, quando emerge la lettera da parte dell’avvocato Rigo (che cura gli interessi di Raiola) per invalidare il contratto per “violenza morale”. Il giorno dopo, l’accoglienza della Sud è eloquente: “ Violenza morale sono 6 milioni all’anno e l’ingaggio di un fratello parassita?: adesso vattene, la pazienza è finita”. È di nuovo psicosi, con Gigio che vede crollarsi il mondo addosso, vittima di un gioco al massacro più grosso di lui.

ULTIME DATE – Gli ultimi episodi eclatanti che lo hanno visto protagonista si riconducono a Razgrad, dopo Ludogorets-Milan. Colloquio fitto con il responsabile della curva e patto per riconquistare con i fatti l’affetto degli ultrà. Infine, gli atti recenti tra le papere di Roma e la maglia rifiutata a Bergamo. Domenica contro la Fiorentina ci sarà l’ultimo atto, poi dovrà esser presa una decisione. Ma sarà un’altra estate calda.