L'epilogo

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martedì 21 dicembre 2010, 14:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Le voci sull'addio di Ronaldinho non sono certamente iniziate nella giornata di ieri: già dal termine della scorsa stagione, complice anche l'addio di Leonardo e, soprattutto, le difficoltà di rinnovo contrattuale, i rumours su una partenza del brasiliano si sono rincorsi con costanza e veemenza. Le rassicurazioni e le parole di stima offerte da Silvio Berlusconi il giorno del raduno, tuttavia, sembravano aver blindato il Gaucho alla maglia del Diavolo: un rapporto che sembrava dover perdurare ancora a lungo, nonostante non ci fosse certezza assoluta. In estate ci si chiedeva dove, e come, Massimiliano Allegri avrebbe potuto inserire l'ex blaugrana nel suo modulo: un 4-3-1-2 molto dinamico, dove gli inserimenti dei centrocampisti e i ripiegamenti degli attaccanti la fanno da padrone. I dubbi, dopo qualche mese di alti e bassi, sono stati fugati a novembre, quando l'ex tecnico del Cagliari ha abbandonato l'undici che finora aveva convinto a metà, optando per un Milan a sua immagine e somiglianza: Ronaldinho, nonostante la tecnica cristallina, è stato velocemente messo da parte. E' nato il Diavolo dei tre mediani e, con il recupero di Andrea Pirlo, è evoluto anche l'undici, con la rivoluzionaria posizione di trequartista incursore, affidata a Kevin-Prince Boateng, e il nuovo ruolo di regista decentrato per il metronomo bresciano.

Il brasiliano ha disputato dal primo minuto solo l'inutile sfida contro l'Ajax dove, bisogna anche rimarcarlo, sarebbe stato difficile per chiunque emergere dalle ombre: Dinho, tuttavia, sembra non averci neanche provato e, di fatto, in molti si sono resi conto dell'attuale difficoltosa situazione dell'ex Pallone d'Oro. Nonostante le dichiarazioni di Galliani e Allegri, che premevano sulla permanenza del trentenne di Porto Alegre fino a giugno, sono arrivate come un fiume in piena le dichiarazioni di Silvio Berlusconi riportate da la Gazzetta dello Sport che, di fatto, sembrano ormai sancire la separazione definitiva con l'asso verdeoro: "Prendiamo Cassano, anche perché pare vada via Ronaldinho e noi lo prendiamo perché è l’uomo giusto per il riscatto”. Cassano, dunque, non dovrebbe arrivare per sostituire Inzaghi, come affermato dall'A.D. rossonero, ma al contrario sembra rappresentare il cambio di Ronaldinho, ormai sempre più vicino all'epilogo con il Diavolo.