La Primavera si arrende al fortino Viola: addio Coppa Italia

La Primavera di Giovanni Stroppa, dopo la sconfitta per 2-1 dell'andata, era chiamata ad una vittoria sul terreno amico del Vismara, cercando di ottenere il pass per la finale di Coppa Italia. I presupposti per una riscossa erano numerosi, come la brillante rimonta contro l'Atalanta nell'ultima di Campionato: i rossoneri avevano tutte le chances per difendere il trofeo Nazionale, conquistato per la seconda volta nella storia lo scorso anno. La Semifinale si era subito messa alla grande per i giovani milanisti: Adrià Carmona Perez, assolutamente incontenibile, aveva costretto il fiorentino Panatti ad un doppio fallo da dietro, con conseguente espulsione sacrosanta. Gli uomini di Buso, vista l'inferiorità numerica, hanno adottato una tattica attendista, cercando di far rimbalzare col muro difensivo le varie offensive del Diavolo. Missione che, tuttavia, è stata resa più agevole dalla mira poco felice degli attaccanti rossoneri: Beretta nel primo tempo, ha fallito un paio di occasioni piuttosto importanti e, nella ripresa, Simoneandrea Ganz ha sciupato una palla gol in pieno recupero.

Stroppa ha cercato di sbrogliare la situazione con gli uomini della panchina, ma il solo Palibrik ha offerto un cambio di passo interessante. Mano a mano che il cronometro scorreva, i Viola hanno capito di poter condurre in porto la qualificazione, nonostante il continuo forcing rossonero: la Primavera ha attaccato con costanza, ma si è spesso persa nei metri finali, peccando in precisione e cattiveria. Pochi i pericoli per l'estremo difensore Peculin che, oltre ad un paio di tiri di Calvano da fuori area, non ha certo sudato sette camicie per preservare il risultato. Resta l'amarezza per l'eliminazione dal torneo ma, allo stesso tempo, vanno valutate positivamente le prove di diversi ragazzi rossoneri, come l'ex Barcellona Carmona Perez, un peperino con grandissime qualità e tecnica, prodotto della Cantera blaugrana prelevato in estate.