Tutto Ancelotti: "Futuro? Decido io. Dinho resta, aspetto Borriello"

Tutto Ancelotti: "Futuro? Decido io. Dinho resta, aspetto Borriello"MilanNews.it
martedì 31 marzo 2009, 11:59Primo Piano
di Milannews Redazione
fonte Intervista di Andrea Schianchi per La Gazzetta dello Sport

Carlo Ancelotti sa che dietro ogni domanda si nasconde l’insidia. Così, da vecchio centrocampista innamorato del pressing e dell’aggressività, gioca d’anticipo, ruba il pallone e dice chiaro e tondo, prima ancora che gli venga posta la questione: «La mia volontà è quella di rimanere al Milan. Ho sempre sostenuto che, per andare avanti, bisogna essere d’accordo in due: io lo sono. A patto, naturalmente, di conquistare almeno il terzo posto e di centrare la qualificazione in Champions League. Quindi il discorso si chiude qui: il mio obiettivo, lo ripeto così magari lo capiscono tutti, è allenare il Milan anche nella prossima stagione ». Ancelotti, deve ammettere però che il suo nome viene accostato a molte squadre. Possibile che siano tutte invenzioni? «Io lavoro e non sto dietro a queste voci». Mai pranzato o cenato con Florentino Perez? «Non scherziamo, per favore. Siamo seri». Nemmeno con Abramovich? Recentemente, intendiamo. «No». D’accordo, allora lasciamo stare per un attimo il futuro e parliamo delpresente:comegiustifica i 14 punti di distacco dall’Inter? «Con i troppi infortuni: Nesta, Gattuso, Pirlo, Borriello due volte, Kakà, Bonera, Kaladze, ora è fuori Abbiati. In pratica non abbiamomai avuto la possibilità di mettere in atto quel rinnovamento che era stato compiuto in estate. Erano stati inseriti giocatori nuovi, come Ronaldinho e Borriello, ma siamo sempre stati in emergenza». Colpa soltanto degli infortuni? «Dico un numero: sette. Il Milan, quest’anno, ha avuto sette giocatori che hanno subito interventi chirurgici. Un’esagerazione. Non è mica facile lavorare in certe condizioni». Qualche altro errore? «Dopo un brutto inizio, ci siamo ripresi alla grande e in ottobre eravamo in testa alla classifica. Poi abbiamo perso malamente alcuni punti, penso ai pareggi contro Lecce e Torino, e lì è subentrato un problema psicologico. Ma credetemi: gran parte dei guai derivano dagli infortuni. Abbiamo giocato 10 partite senza Kakà. Vorrei vedere che cosa farebbe l’Inter senza Ibrahimovic per 10 gare...». Qual è la squadra che, in questo campionato, l’ha impressionata? «Il Cagliari di Allegri.Gioca con il nostro sistema: difesa a quattro, centrocampo a tre, un trequartista e due punte. Si muovono tutti moltissimo, sono ordinati, hanno equilibrio e non buttano mai via il pallone. E’ anche da queste realtà che si deve imparare». I tifosi vorrebbero un cambiamentoradicale della rosa, lei sostiene che non servono rivoluzioni. Come la mettiamo? «I tifosi vogliono vincere. E basta. Io dico che non è necessario intervenire pesantemente su questo gruppo. Le basi sono solide». La difesa scricchiola. «Abbiati èmolto affidabile eDida pure. In più ci sarà l’inserimento di Thiago Silva e qui rimarrete sorpresi: ha qualità straordinarie. E’ veloce come il primo Thuram, ma molto più bravo tecnicamente. Sicuro quando ha il pallone e tatticamente intelligente».

D’accordo, ma è uno. In difesa giocano in quattro. «Sugli esterni siamo a posto con Zambrotta e Jankulovski. E poi Oddo rientra dal Bayern. Dobbiamo valutare le condizioni di Nesta e Kaladze. Può darsi che serva un centrale». Chi tra Agger, Kjaer eMiranda? «Non faccio nomi, dico però che a livello internazionale ci sono ottimi difensori che si conoscono ancora poco». Qualche colpo in attacco? «Io aspetto Borriello. Quando ha giocato, purtroppo poche partite, ha dimostrato di essere molto importante per noi. Spero riesca a rientrare prima della fine del campionato, ma non ho certezze». Kakà resterà al Milan? «Su Kakà e Pato ilMilan può costruire stagioni bellissime. Ricky resta». Puntate al terzo posto per rientrare in Champions e... «... vincerla, ovvio. Il nostro obiettivo è quello di tornare in vetta in Europa». Noncrede che il Milan sia più indietro rispetto a Manchester, Liverpool, Chelsea, Arsenal, Barcellona, Bayern? «Il Milan, se è al meglio, anche oggi può giocarsela contro chiunque. Il mio Milan può affrontare tranquillamente pure le inglesi». La squadra più forte in Europa? «Il Liverpool è la più difficile da affrontare. Benitez è un grande. Difesa attenta, perfetto contropiede. Giocarci contro è rischioso ». Più rischioso del Manchester? «Il Manchester è più forte, mati lascia giocare. Il Liverpool no». L’allenatore che stima di più? «Hiddink. Mi piace come persona: è tranquillo ed equilibrato, un po’ comeme. E professionalmente è bravissimo.Ha fatto bene ovunque». Si arrabbiaquandole dannodell’aziendalista? «Un allenatore ha il dovere di lavorare con la propria società e per la propria società». Scudetto all’Inter? «Diciamo che la Juve ha poche chances, ma tutto si decide nello scontro diretto a Torino». Perché Shevchenko non gioca mai? E’ finito? «Sheva non è finito: ha ancora entusiasmo. Il problema è che è stato inattivo per molto tempo ed è peggiorato dal punto di vista fisico». E Ronaldinho che pare voglia andarsene? «Non se ne va. Lui ha avuto un problema al tallone e non ha potuto sfruttare il lavoro fatto a Dubai. Tornerà in alto». Senta, ma dopo quasi otto anni di Milan non ha voglia di cambiare? «Non ho ancora trovato un buon motivo per lasciare il Milan. Qui mi sento bene e ci resto a lungo».