Maldini: "Il Milan non è solo la mia squadra, ma una parte della mia vita"

Maldini: "Il Milan non è solo la mia squadra, ma una parte della mia vita"MilanNews.it
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sabato 23 maggio 2015, 16:16Dall'Estero
di Alessandro De Magistris
fonte Dailymail.co.uk

Intervistato per il Daily Mail da un giornalista d'eccezione, Jamie Carragher, Paolo Maldini ha parlato a ruota libera di passato presente e futuro. Dopo gli inevitabili discorsi riguardanti la tragica notte di Isantbul, l'ex capitano rossonero ha parlato di come fu più volte vicino alla Premier League: "Avevo un offerta dallo United, ma non mi parlarono mai direttamente. Invece nel 1996 Vialli mi contattò per venire al Chelsea, venivamo da una brutta stagione. Vialli fu l'unico a farmi pensare, avevo qualche problema con squadra e tifosi, per un secondo ho pensate 'se lo facessi?', ma subito dissi di no". Dopodichè Paolo aggiunge: "Dopo la mia ultima partita col Milan mi chiesero di entrare a far parte del coaching staff del Chelsea, ma non ero pronto. Non volevo portare la famiglia a Londra. Non lo so, non ero pronto". Dopodichè la leggenda rossonera manda qualche critica neanche troppo velata al Milan attuale: alla domanda "Ti dispiace vedere il Milan soffrire così?", Paolo non le manda certo a dire "Certo! Ho cominciato lì quando avevo 10 anni e ho finito quando ne avevo 41. Mio padre Cesare era capitano, i miei figli sono nelle giovanili. Il Milan non è solo la mia squadra, ma una parte della mia vita. La mia famiglia ama quei colori. Ma sai cosa? Le cose come stanno ora mi rattristano. Abbiamo costruito qualcosa di unico con altri grandissimi giocatori e non sono stati capaci di realizzare l'importanza di uomini e tifosi. Lo sai che ora solo Franco Baresi lavora lì? Nessun altro ex giocatore. Questo è triste. Il Milan ha una grande tradizione e l'hanno completamente lasciata andare. Le nuove generazioni così non capiscono. Rispetto a tutta la grande storia del club ora è tutto differente". Parole forti, ma che non si possono non condividere.