Stringi stringi...

Stringi stringi...MilanNews.it
sabato 16 marzo 2024, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

E' proprio lo stringi stringi che mi ha trafitto, come tifoso e cittadino, questa settimana. Lo stesso stringi stringi che mi perseguita da settembre. Ma ve lo ricordate settembre? Al primo stormir di Fabrizio Corona, che propriamente tifoso milanista non è, le previsioni erano fosche, più che fosche, apocalittiche. Ogni giorno un nome, ogni giorno più nomi. Tutto il calcio italiano di ogni ordine e grado, in tutte le serie, di tutte le squadre, rischia di essere travolto dalle scommesse clandestine. Vedrete, sentirete, preparatevi. Ve le ricordate queste profezie di sventura? Si dai che ve le ricordate. Elenchi di giocatori, più o meno fake, che interrompevano le dirette delle tv e facevano strabuzzare gli occhi a tutti. E' l'ultimo chiodo sulla bara de nostro calcio, si dicevano sul calcio italiano, nei loro uffici, gli uomini che con il calcio italiano i soldi li fanno davvero. Bene, sapete cosa è rimasto, stringi stringi, di quella geografia totalmente stravolta? Sapete cosa ha lasciato sul tavolo il cataclisma di fine estate? Tonali. Solo ed esclusivamente Tonali. La baraonda nata da Corona alla fine ha prodotto solo Tonali. Che secondo qualche avvelenatore del solito pozzo era stato venduto apposta dal Milan. E adesso il Newcastle fa bene a non pagarvelo. Il solito veleno lavico social. Alla fine tutta l'ondata moralistica sui ragazzi che scommettono si era ridotta, stringi stringi, a quello. A danneggiare economicamente il Milan, a spaventare il Milan e i suoi tifosi ad ogni batter di ciglia, ad ogni allusione, dei dirigenti del Newcastle. Invogliati, stuzzicati, affabulati, dall'Italia a non cacciare il grano al Milan per Sandro. 

La mia personale sensazione, magari sbagliata come tutte le umane percezioni, è che fra qualche mese, come stiamo facendo adesso rispetto a settembre, rischieremo di fare lo stesso parallelo, dopo lo stesso putiferio mediatico anche se scatenato da situazioni e ambienti lontanissimi fra loro e nettamente estranei fra loro. So bene che stiamo parlando di comunicazioni sociali e non di scommesse clandestine, ma lo sbocco ultimo sembra molto simile. Le comunicazioni sociali sui cambi di proprietà sono una cosa seria, molto seria. Annettono al funzionamento di una azienda, alla correttezza dei rapporti fra il club e le sue istituzioni di riferimento, coinvolgono soggetti finanziari, sono materia da codice penale, come sanno perfettamente i legali che hanno predisposto le carte del passaggio di proprietà del Milan da Elliott a RedBird. Perchè allora in tutta questa materia così alta e così delicata, l'unica preoccupazione del famoso pomeriggio del martedì 12 marzo ultimo scorso era quella di farci sapere, tramite l'articolo di Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, che potevamo essere esclusi dalle coppe europee di calcio? Per di più per una concomitanza con il Lille che nessuno si è mai filato e che e sempre e costantemente stato solo chiacchiericcio mai provato, come la Uefa è la prima a sapere. E poi se Lille e Milan sarebbero state da condannare insieme, perchè perquisizioni solo al Milan e non al Lille che peraltro di Elliott non è mai stato? Ragazzi, le coppe europee sono una posizione industriale nel calcio di oggi. Per noi faticosamente raggiunta, a suon di sacrifici e di risanamento sostenibile. E se fosse proprio quello l'obiettivo della spedizione, ecco un nuovo colpo duro, un possibile, grave, danno economico al Milan.. Ancora, oggi come allora, sfortunatamente, e non c'entra nulla con il merito, da ambienti che non hanno per quanto riguarda la passione calcistica a latere una fede propriamente milanista.

Come mai pochi anni fa l'intellighenzia giornalistica nazionale, che ha gli stessi connotati di quella milanese, quando il Milan era davvero di Elliott considerava Blue Sky, vedi Report, la pistola fumante del fatto che il Milan fosse ancora di Silvio Berlusconi e invece oggi per quella stessa intellighenzia sempre della stessa matrice, ma riveduta e corretta negli obiettivi, Cerchione e D'Avanzo sono invece altro, si sono trasformati magicamente nella prova del nove di un'altra nuova verità, e cioè che il Milan sia di Elliott? Ma questi sono dettagli in fondo marginali con sfumature facilmente individuabili e di facilissima interpretazione. La sensazione sempre più forte, quello stringi stringi che ritorna, è invece che il Milan debba essere meno libero e più parte del sistema e quindi qualche botta sul piano economico la  possa e la debba ricevere. Oggi come allora. Per vie, strade e modalità diverse, ma oggi come allora. Il Milan che si permette di avere il bilancio in attivo, il Milan che si permette di essere sano nei conti è sostanzialmente un Milan estraneo al sistema. Perchè il sistema è indebitato e chi è indebitato è più disponibile, più sensibile. Chi è indebitato fa gruppo, fa squadra e tutti assieme si tira a campare e si vive meglio. Il Milan no, la sua politica complessiva, la sua agenda del nuovo stadio tanto per fare un esempio se la fa da solo, il Milan ha la forza dei conti e la libertà della propria gestione per poter pensare di farlo. Passi veri, non propagandistici come ha chiarito qualche beata e soave intervista di qualche giorno fa proveniente dall'hinterland sudmilanese. E quindi stringi stringi, appena il Milan inizia bene il campionato e appena ha mesi dopo la quasi certezza di partecipare alla prossima edizione super della Champions League, ecco i colpi sotto la cintura. Precisi e assestati come solo questo genere di colpi sanno essere.