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Antonio Gala: "Maturato a Sestri, sogno di rivivere la notte di Champions in campo"

ESCLUSIVA MN - Antonio Gala: "Maturato a Sestri, sogno di rivivere la notte di Champions in campo"
domenica 7 aprile 2024, 20:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Giovani milanisti crescono. I rossoneri hanno mandato diversi giocatori in prestito a fare esperienza, trovare minutaggio e maturare. Tra di essi c'è Antonio Gala, mezzala promettente che il Milan prese dall'Internapoli quando aveva solo 14 anni. Dopo la trafila con le giovanili rossonere ecco la prima esperienza fuori, in Serie C al Sestri Levante. Il centrocampista ne traccia un bilancio in esclusiva per MilanNews.it.

Come sta andando la stagione a Sestri Levante?
"Sta andando bene, ho giocato tanto per essere al primo anno di Serie C. Sono felice, il traguardo salvezza è vicino e potremmo persino andare ai playoff. Peccato solo per l'infortunio al menisco che temo mi farà perdere il resto della stagione. Lunedì infatti mi operano".

Che voto dai alla tua prima esperienza lontano dal Milan?
"Mi darei un 6.5. Facciamo 7, per la crescita".

Qualcosa da migliorare?
"Mi mancano un po' di gol e un po' di assist però complessivamente mi sento cresciuto, soprattutto in determinati momenti della stagione".

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
"Stando con i grandi dello spogliatoio impari tantissimo. Capisci anzitutto che ci sono obiettivi da perseguire e non puoi permetterti di perdere la testa. Prima quando ero escluso dalla formazione titolare mi arrabbiavo, qui ho imparato che tutti possono essere utili, anche subentrando. Alla fine ho fatto tesoro di questo, tanto che 3 dei miei 4 assist sono arrivati da subentrato".

Che obiettivi ti eri posto a inizio stagione?
"Questa estate avevo ricevuto varie offerte, anche da club con una tifoseria importante. Sestri mi è piaciuta da subito, avevo parlato con la società e sapevo che avrei giocato più che in altri posti. Uscire dalla comfort zone è stato importante, perché dopo 5 anni al Milan ti abitui al meglio, hai sempre tutto. Qui invece dovevo sbrigarmela da solo e se non ti metti in pari con gli altri sei fuori. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma le prime 7 partite le ho giocate da titolare e anche prima di infortunarmi avevo giocato le ultime 4 dal 1', sentendomi peraltro migliorato rispetto all'inizio che ero chiaramente influenzato dal mio stile in Primavera. Magari prima giocavo un calcio fine a se stesso. Ho seguito i consigli dei colleghi più grandi, mi sono calato nella categoria".

Differenze con la Primavera?
"Tecnicamente non c'è tanta differenza, anzi. Quella però si nota a livello mentale, di attenzione. Ti ritrovi a giocare contro giocatori di 33-34 anni che sanno leggere i momenti della partita, quando affondare e quando chiudersi. In Primavera questo non succede. E poi anche la fisicità è diversa, devi andare a un ritmo superiore".

Sotto questo aspetto l'istituzione di un Milan Under 23 sarebbe importante per accelerare la crescita dei giovani rossoneri
"Vedendo i risultati della Juventus sarebbe una bella idea e se il Milan dovesse farla sono certo che la farà nel modo migliore. Sarebbe una grande opportunità, perché ti ritrovi a due passi dalla prima squadra, giochi in un campionato che ti insegna tantissimo e in un anno cresci molto, ti senti addirittura un altro calciatore. E poi indossi la maglia del Milan, una delle migliori squadre al mondo".

Milan che hai abbracciato a 14 anni dopo esserti formato all'Internapoli
"Avevo fatto un torneo a 13 anni in prestito alla Lazio, dopo qualche mese il Milan mi ha chiamato per dei provini e mi ha preso. Pensa che da bambino dicevo sempre che il mio sogno era giocare a San Siro".

Andare via di casa giovanissimo non dev'essere stato facile
"All'inizio è stata davvero dura. Non giocavo quasi mai anche se mi dicevano che mi avevano preso come prospettiva futura perché crescendo fisicamente potevo fare tante cose. Ma ammetto che ci sono stati momenti in cui chiamavo mio padre e mia madre che ero demoralizzato. E su questo mio padre è stato fondamentale, perché mi ha sempre spinto a non mollare. Poi dall'Under 16 ho trovato Christian Lantignotti che ha creduto in me e ho giocato sempre".

Addirittura nel 2022 sei stato schierato in due spezzoni di amichevoli da Stefano Pioli, contro Wolfsberger e Lumezzane
"Anche se erano amichevoli sono cose che sogni da bambino. Guardavo il Milan in TV e mi chiedevo: chissà se posso giocare con loro. Per questo sono grato a Stefano Pioli per quei due gettoni".

A ottobre 2022 la convocazione in prima squadra per una partita ufficiale
"Addirittura in Champions. Un'emozione fortissima, li sogno da bambino che si realizza: essere a Stamford Bridge con la prima squadra. Spero di tornarci e giocarci questa volta. Sono cose che inizialmente non realizzi, te ne rendi conto quando sei lontano come è successo a me, ora in prestito. A raccontare questa esperienza mi vengono ancora i brividi". 

Del gruppo di giocatori del Milan che hai visto da vicino chi ti ha impressionato di più
"Sembra banale ma devo dire Leao. Cosa gli vuoi dire come calciatore? Fortissimo. E poi mi piace il suo atteggiamento con i giovani, è sempre disponibile e sorridente".

Il tuo idolo da bambino?
"Da piccolo giocavo in attacco o trequartista e mi innamorai di Marco Reus. Infatti sul mio profilo Facebook se si scorre indietro nel tempo ho postato diverse sue foto. E poi guardavo i video di Zidane".

Il tuo ruolo in campo però è un po' diverso
"Al Milan ho sempre fatto la mezzala, raramente il trequartista. A Sestri mi hanno provato esterno sinistro e mi sono accorto he mi piace perché ho modo di fare tanti uno contro uno e ho scoperto di dribblare molto bene. Però i ruolo in cui mi vedo meglio è quello di mezzala offensiva".

Segui ancora la Primavera?
"Quando posso ci butto sempre un occhio. Mister Abate è veramente bravo e credo che possa arrivare ad alti livelli. Ha inclucato alla squadra la giusta mentalità. Poi ci sono tanti giocatori forti".

Dicci uno che vedi pronto per il grande salto
"Kevin Zeroli è un mio amico e credo che sia veramente molto forte. Anche Simic, che io chiamo Ronaldo per l'etica del lavoro che non si trova facilmente alla sua età. Lavora sodo sempre, per me è un grande e un leader".

Camarda?
"Quando è venuto su con noi avevamo fatto due amichevoli e in entrambe aveva subito segnato. Si vedeva che aveva la stoffa del bomber e te ne accorgi dalle movenze. Fortissimo e del resto se esordisce a San Siro a 15 anni ci sarà un motivo".

Chiudiamo con una domanda sul futuro: cosa bolle in pentola?
"Presto per dirlo, siamo ad aprile e dipenderà dalla volontà del Milan. Ciò che posso dire è che il mio obiettivo è fare una stagione migliore di quella attuale. Questo è poco ma sicuro".