esclusiva mn

Canovi: "Zirkzee è da Milan e può ancora crescere. Motta gli ha dato responsabilità"

ESCLUSIVA MN - Canovi: "Zirkzee è da Milan e può ancora crescere. Motta gli ha dato responsabilità"MilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 4 aprile 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Non ci sono dubbi che la sorpresa più bella di questa Serie A è il Bologna di Thiago Motta. Per i risultati sul campo, che stanno facendo sognare una piazza gloriosa e per i gioco espresso. Che inevitabilmente espone i gioielli più luminosi nella vetrina del mercato, diventando essi i sogni d'estate delle big. Joshua Zirkzee è l'obiettivo numero uno del Milan, Riccardo Calafiori un altro giocatore seguito molto attentamente. Giocatori cresciuti esponenzialmente sotto la guida tecnica dell'italo-brasiliano, anch'esso già nel mirino delle big. Ai microfoni di MilanNews l'agente dell'allenatore, Dario Canovi, ci dice la sua:

Thiago Motta sta facendo un grande lavoro a Bologna
"Non voglio essere immodesto, ma già quando giocava io gli dissi che sarebbe stato uno dei più grandi allenatori europei". 

Cosa l'ha portato ad essere così sicuro?
"Dopo 50 anni di calcio credo di capirci almeno un po', non dico di calcio ma di persone. E Thiago è una persona talmente intelligente che non poteva non fare questo percorso".

L'ambiente di Bologna sembra poi l'ideale
"Questo ha sicuramente agevolato il compito. C'è un bell'ambiente, poi guardate l'unione dei giocatori: basti vedere come festeggiano e che rapporto c'è tra loro e Thiago, si vede quanta stima e affetto c'è".

Lui sta bruciando le tappe
"Guardi, io gli ho detto a suo tempo: se mi fai morire prima di allenare una squadra in Champions scendo giù dal cielo e ti prendo a calci nel sedere. Non ci sarà il rischio, perché ho la certezza che ce la farà".

Al di là dei risultati e del gioco è impressionante come alcuni giocatori siano notevolmente migliorati da inizio stagione. Partendo da Zirkzee, obiettivo numero uno del Milan
"Lo ha indubbiamente migliorato, ma non ci sarebbe nemmeno bisogno che lo dica io perché parlano i numeri prima di quest'anno ma soprattutto il fatto che lo ha riconosciuto lo stesso giocatore. Andando via Arnautovic, Thiago l'ha investito di una grande responsabilità e lo ha fatto crescere più in fretta. E quando giochi sempre, maturi esperienza".

È lui l'obiettivo numero uno dell'attacco del Milan. Può essere l'uomo giusto?
"Sicuramente è da grande squadra. E ha ancora margini di miglioramento".

Il valore si assesta sui 60 milioni
"Il prezzo lo fa il mercato, per cui se ci sono club disposti a pagare tanto, allora tanto vale. Altrimenti il suo valore sarà quello del migliore offerente. Sempre che il Bologna sia disposto a cederlo".

C'è questa eventualità?
"Dipende da come finisce il campionato. Un Bologna senza Champions è un conto, un Bologna in Champions è un altro discorso".

Saelemaekers potrebbe essere una contropartita. Il belga, tra l'altro, con Motta sta trovando una certa continuità a sinistra
"Anche lui ha parlato molto bene di Thiago in un'intervista, ha detto che gli deve tanto. Per cui mi fermo alle parole del giocatore che sono le più importanti. Certo è che Saelemaekers era già un giocatore importante anche prima di arrivare al Bologna. Giocando con continuità ed evidentemente nella zona ideale lo sta aiutando a crescere".

Altro nome sui taccuini del Milan e non solo è quello di Riccardo Calafiori. Ripescato dal Basilea e riscoperto centrale di grande qualità
"Una delle prerogative di Thiago è quella di saper subito individuare la qualità di un giocatore e di farlo giocare nella posizione giusta. Calafiori sa fare bene sia il centrale che il terzino e in Under 21 ha giocato anche da centrocampo. Chiaro che la maturazione è avvenuta quest'anno con Thiago ma le doti già c'erano. Certo, giocare in una squadra che funziona aiuta tantissimo".

Da uomo di calcio come valuta la stagione del Milan?
"Estremamente positiva. Non era cominciata benissimo ma essere secondi dietro a questa Inter non può essere considerato un fallimento. I nerazzurri sono i più forti quest'anno, poi non sempre si può vincere".

Il problema è proprio questo: arrivare secondi dietro ai rivali storici
"È vero e posso capirlo (ride, ndr). D'altronde avevo un padre milaniste e tutti i cugini interisti, sono nato in queste cose".