...Da parametri zero a numeri uno: il mercato low cost paga

...Da parametri zero a numeri uno: il mercato low cost pagaMilanNews.it
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giovedì 17 maggio 2012, 21:30Focus On...
di Emiliano Cuppone

Ufficializzati gli arrivi di Montolivo e Traorè il Milan prova a tuffarsi con maggiore serenità nel mercato che sta per iniziare. A giudicare dalle notizie e dalle indiscrezioni che giungono, a dir la verità, sembra che la stagione di arrivi e partenze sia già entrata nel vivo, tante le voci che girano intorno a nomi più o meno altisonanti, tante le tentazioni per i campioni del diavolo.
Impegnato più a difendersi che ad attaccare, Adriano Galliani prova a progettare il futuro del nuovo Milan, da ricostruire dopo le partenze dei senatori, monitorando con estrema attenzione al mercato parallelo degli affari low cost. Troppo spesso criticati senza prima averli visti, i giocatori in scadenza di contratto si sono spesso rivelati grandi opportunità, profili importanti per la costruzione di una squadra solida. Certo tutti i tifosi rossoneri preferirebbero che il diavolo aggredisse i pesci grossi, giocatori dal costo elevatissimo che, però, non sempre corrisponde ad un rendimento altrettanto importante.
A volte non è vero che ad un investimento esoso corrisponde un campione, molto spesso il mercato offre pezzi apparentemente pregiati a prezzi esagerati che poi si rivelano veri e propri “bidoni”. Ne hanno presi tanti le società italiane negli anni passati, qualcuno continua a prenderne ancora oggi, basti pensare a giocatori come Krasic o Diego della Juventus, per fare due esempi recenti, arrivati rispettivamente per l’esosa cifra di 15 e 25 milioni di euro, per finire nel dimenticatoio e di riflesso sul mercato per somme decisamente più contenute.
Spesso è accaduto, invece, che giocatori arrivati con il cosiddetto “parametro zero” si siano rivelati colonne portanti delle formazioni in cui sono approdati. E’ il caso, per rimanere alla Juventus, di Andrea Pirlo, situazione particolare visto il nome, ma emblematica conferma che non sempre a partire gratis siano giocatori “finiti”.
Il Milan, dal canto suo, sembra regnare in questo tipo di mercato, innesti importanti degli ultimi anni sono arrivati proprio senza sborsare un euro.

Parliamo di Flamini, Mexes e Van Bommel, ci riferiamo a Nocerino (arrivato per una cifra “irrisoria” vista la scadenza ravvicinata dell’accorso con il Palermo) re del gol nella storia della mediana rossonera. Giocatori che hanno saputo ritagliarsi il loro spazio, divenire fondamentali  nell’impianto di gioco del diavolo, uomini capaci di garantire rendimento ad un costo contenuto e sostenibile per l’esigue casse delle squadre italiane.
Speriamo che sappiano esserlo anche Riccardo Montolivo e Bakaye Traorè, convinti che possano fare bene in rossonero. Speriamo che Adriano Galliani sappia ancora andare a pescare nel mercato degli “svincolati”, provando a gettarsi su nomi dal profilo importante che attualmente cercano una squadra, si è parlato in passato di Drogba (che non ha ancora deciso se rinnovare con il Chelsea) o, per rimanere in casa blues, Bosingwa, giocatori dalle doti innegabili che potrebbero regalare al Milan un importante apporto non solo numerico, ma, e soprattutto, di qualità. Intendiamoci, non stiamo rilanciando indiscrezioni di mercato relativamente a questi nomi, siamo solo convinti che l’ad rossonero proverà a rimpolpare la rosa del diavolo con innesti dal peso specifico elevato e dal costo pressoché pari allo zero, come fatto magistralmente negli ultimi anni.
Non speriamo che il mercato del Milan si limiti a questo, anzi rimaniamo con la speranza e la convinzione che la dirigenza rossonera provi a portare a Milanello volti nuovi, freschi e dal nome altisonante, magari investendo su di loro l’importante somma risparmiata senza il pagamento dei pesanti stipendi dei senatori che sono partiti, magari sfruttando un aumento di budget garantito dal presidente Berlusconi, come al solito pronto ad aprire il portafogli di fronte a giocatori di un certo spessore. Allo stesso tempo, però, consci delle difficoltà economiche del calcio italiano, speriamo e confidiamo che Adriano Galliani continui nel suo splendido lavoro dirigenziale, volto a garantire al diavolo una rosa all’altezza pur rimanendo in linea con l’austerity mondiale e le norme dell’ormai incombente Fair Play Finanziario.