LA LETTERA DEL TIFOSO: "La squadra che corre di meno in Europa" di Loris

LA LETTERA DEL TIFOSO: "La squadra che corre di meno in Europa" di LorisMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/ Image Sport
venerdì 9 gennaio 2015, 20:45La lettera del tifoso
di Alberto Vaneria
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Col Sassuolo è stato concesso il bis della partita col Palermo. Uno  spettacolo pietoso ed irritante che sfido chiunque a vedere su altri  campi. Tutte le squadre d'Europa corrono più del Milan e, quando non  hanno un gioco come nel nostro caso, ci mettono almeno l'ardore ed il  cuore. Requisiti sconosciuti ai nostri giocatori, svogliati ed  indifferenti al risultato. Gli unici che corrono sono Poli e  Bonaventura, l'unico che si incazza è Mexes, proprio quello che  potrebbe fregarsene più di tutti. I più ingenui si erano illusi, dopo  l'amichevole giocata col Real, senza accorgersi che il ritmo era  quello balneare e le marcature inesistenti: altro che grande  prestazione. Ho sempre ritenuto Pippo il più grande attaccante di  sempre, più determinante e vincente di tanti palloni d'oro, come  allenatore però è tutta un'altra cosa. Certo la società non lo aiuta, portare l'allegra brigata a far festa a  Dubai, amichevole compresa, tanto per sentirsi un po' grandi, mentre  gli altri corrono e sgobbano al freddo italiano, preparando la partita  di S. Siro, vuol dire gettare le premesse per l'ennesima figuraccia.  Figuraccia puntualmente arrivata con la complicità anche  dell'allenatore. Pippo poteva e doveva mettere a destra De Sciglio ed  eventualmente alternarlo con Abate, per la marcatura di Sansone,  confermando a sinistra Armero ed al centro Rami con Alex. Mettere uno  alto, grosso e macchinoso sul piccoletto veloce, è un errore che  oramai non si vede più nemmeno sui campi dei dilettanti. Per quanto  invece riguarda la manovra, in particolar modo quella d'attacco,  ancora non è chiaro come Pippo pensi di far goal, in assenza di  giocate straordinarie del Menez di turno. A che serve andare sulle  fasce, addirittura intasandole "con esterni alti" ed "esterni bassi",  quando poi in area non c'è nessuno, tanto meno il centravanti. Chi  considera Menez un centravanti è lo stesso che confabula di  343-4231-4141, alberi di natale, rombi al forno e quant'altro. Se si  continua a non voler vedere che non abbiamo una vera punta centrale di  ruolo, che faccia a spallate coi difensori in area di rigore, che  faccia salire la squadra e, almeno qualche volta, la butti dentro, è  inutile parlare di moduli. Così come diventa stucchevole parlare di  moduli quando scende in campo una squadra che trotterella per 90', che  non pressa né alto (figurarsi!) né a centro campo, ma attende  remissiva le giocate avversarie sulla propria tre quarti, con  giocatori che arrivano sistematicamente terzi sui palloni, che nelle  ripartenze sono inesorabilmente battuti nella corsa dai vari  Morganella, Biondini, Cascione, tanto per non citare attaccanti più  veloci. Se Zaza corre e pressa più di tutto il centro campo del Milan  messo insieme, le chiacchiere stanno a zero. Se Pippo ancora crede di  poter contenere la manovra sincronizzata dei cursori del Sassuolo con  uno come Essien, siamo alla disperazione. Essien appartiene al calcio  di una volta, così come colui che lo ha ingaggiato (a caro prezzo,  persino!), riproporlo a S. Siro vuol dire farsi del male e fare del  male al Milan. Per i più accorti, la sfida contro il Sassuolo era  prevedibilmente pericolosa, specie dopo le feste e gli ozi negli  Emirati, però nessuno pensava di vedere schierato in campo ancora una  volta un ex combattente e reduce, come ai vecchi tempi. Sulle fasce ci  puoi mettere Cerci o anche Ribery, se poi la squadra gira a 33 giri,  mentre gli altri vanno a 78, c'è poco da fare, specie se riesci a  crossare in un'area deserta. Le difese italiane ci vanno a nozze con  il titic-titoc di chi vuol attaccare per vie centrali, passandosi la  palla sui piedi e non nello spazio, tipico delle squadre che non  corrono, ricorrendo a ripetuti colpi di tacco e infelici tentativi di  giocate da circo equestre. Anche quest'anno berremo calici amarissimi e nulla lascia presagire  che la bevanda si possa addolcire nel prossimo, dal momento che la  proprietà sembra orientata a confermare per l'ennesima volta lo stesso  vecchio barman. E questo non ostante i conti in profondo rosso, il  locale semi vuoto e le bevande imbevibili. Con questo andazzo, fa male  ammetterlo, forse è un bene scappare via da San Siro: è proprio il  caso di dirla col sagrestano "scherza coi fanti e lascia stare i  santi"! Sempre Forza Milan

 Loris