LA LETTERA DEL TIFOSO: "Milan, giù la maschera!" di Cristiano

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Milan, giù la maschera!" di Cristiano MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 9 settembre 2014, 20:15La lettera del tifoso
di Antonio Vitiello

Il mercato si è concluso, e il campionato è appena iniziato.
Probabilmente entrambi nel migliore dei modi. Abbiamo visto il Dott. Galliani alle prese con un mercato difficile, nel quale le stelle non offuscate sono ormai appannaggio esclusivo di campionati diversi dal nostro: questa è la realtà italiana, prima ancora che milanista, ed è ora che ne prendiamo atto ed accettiamo il momento attuale per quello che è, e cioè la curva negativa di un ciclo che fino a pochi anni fa ci ha regalato tantissimo. La società, seppur legata all'obbligo di risanare i conti, ha fatto il meglio che si poteva fare, muovendosi con intelligenza ed accortezza, e non si può essere d'accordo con chi giudica con sufficienza il mercato milanista. La squadra si è infatti rafforzata notevolmente in tutti i ruoli.
In porta, con l'arrivo di Diego Lopez: un portiere sicuro, costante e nel pieno della prestanza fisica, bravissimo nelle uscite alte e fra i pali, oltre che con i piedi. In difesa, con l'acquisto di Alex e il riscatto di Ramì: il primo un colosso, un centrale d'altri tempi, e il secondo sulla strada giusta per diventarlo.
A centrocampo, con il prestito (peccato, ma chi sa) di Van Ginkel e l'acquisto di Bonaventura: due giovani di grandi qualità, capaci di dare sostanza, velocità e geometrie a una mediana che si era spenta dopo la partenza di Pirlo.
E in attacco, più di tutti, con l'inserimento di Torres e Menez: il primo un grande centravanti da rimotivare, e l'altro un talento eclettico utile in tutti i ruoli. Il mercato ci ha quindi riconsegnato una rosa che bisogna avere il coraggio di definire molto competitiva, perchè capace di offrire almeno due soluzioni valide per ogni ruolo, e perchè in ogni settore del campo garantisce risorse che possono essere annoverate fra le migliori presenti in Italia.
E Mister Inzaghi ci ha già messo del suo. Oltre ad aver indirizzato un ottimo mercato, ha dimostrato fin da subito di poter rimotivare giocatori che erano già al Milan, ma le cui eccezionali individualità stavano rischiando di sbiadirsi: Abate ed El Shaarawy ne sono un esempio. La squadra è psicologicamente tonica, arrabbiata, convinta: lo conosciamo tutti, Pippo Inzaghi, per la sua grinta e la determinazione, ed ora conosciamo anche la sua capacità di trasmetterle, queste motivazioni, ai suoi giocatori.
Ma non è tutto qui: sarebbe infatti offensivo ridurre il ruolo di Mister Inzaghi a quello di un bravo motivatore.
Il progetto tattico è infatti chiarissimo e appassionante. Al centro della difesa, Inzaghi ha lasciato esordire Alex vicino a Zapata: un difensore veloce, quest'ultimo, per avere maggiori possibilità nei recuperi e per compensare la possenza fisica di Alex, che a sua volta si è dimostrato da subito padrone del settore e sicurissimo nel gioco aereo.
A centrocampo, ha proposto un mix di testa, fisico e velocità capace di garantire interdizione sì, ma anche geometrie e ripartenze: e il progetto continua con gli ultimi due giovani arrivi. Il centrocampo senza idee di Mister Allegri, per fortuna, sembra un ricordo superato. E nel reparto offensivo il progetto tattico di inzaghi è oltremodo chiaro, e fondato sulla stessa parola chiave che ha ispirato la composizione degli altri reparti: velocità.
Menez, El shaarawy e Torres sono infatti giocatori che fanno del dinamismo e della velocità, anche palla al piede, il loro biglietto da visita. Mister Inzaghi conosce il calcio moderno e sta costruendo una squadra veloce, compatta, graffiante: salvo imprevisti, non ci sarà spazio per Pazzini al centro dell'attacco, non vedremo giocare insieme Alex e Ramì, non dovremo più sopportare una linea mediana composta da soli spezzagioco.
Da tutto quanto sopra emerge, quindi,  che seppure le indicazioni della società siano quelle di tenere un profilo il più basso possibile, noi tifosi dobbiamo essere onesti con noi stessi, perchè siamo il Milan e siamo stanchi di piangerci addosso.
Il Milan non può più puntare al semplice ritorno in Europa o alla Coppa Italia. Questo Milan deve ritornare in vetta, perchè ha tutte le carte in regola per farlo. Milan, giù la maschera! La ricreazione è finita, e a Maggio, festeggeremo insieme il Tricolore perduto.

Cristiano Minniti