Bertani su De Sciglio: "A nove anni si vedeva che era sopra la media"

Bertani su De Sciglio: "A nove anni si vedeva che era sopra la media"MilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
sabato 12 aprile 2014, 23:20Le Interviste
di Pietro Mazzara
fonte gianlucadimarzio.com

Questo ha i colpi… codesto ha i numeri… quello ha tutto… per arrivare in Serie A. Sì, ma un conto è dirlo al bar o chiacchierando col vicino al campetto, un altro è metterlo per iscritto in una relazione redatta per il Milan. Parlando di un ragazzino di nove anni. Trattasi di Mattia De Sciglio, ai tempi del Cimiano. Trattasi di Paolo Bertani, ai tempi responsabile dell’attività di base, selezionatore ed allenatore nel vivaio rossonero. Che racconta: «Franco Baresi – allora alla guida del settore giovanile – aveva deciso soltanto in aprile di fare una squadra di ’92. Una selezione fatta di fretta dunque, ma Mattia non poteva passare inosservato: mi ha colpito subito, come del resto Fossati (ora al Bari). E’ stato il mio capitano per anni, giocava da centrale e nella lettura delle situazioni mi ha sempre ricordato proprio Baresi, che a quell’età era in squadra con me: entrambi sempre un passo davanti a tutti. Ricordo che c’erano perplessità riguardo alle caratteristiche fisiche: era mingherlino, quasi un bimbo da venti chili. Ma ad esempio nei derby, quando si trovava ad affrontare attaccanti anche del ’90 di colore e atleticamente importanti, colpiva in una maniera pazzesca. Anche Tassotti, quando veniva a vederci a Linate, aveva avuto modo di apprezzarlo». Un talento già allora insomma: «Con l’annata ’92 abbiamo vinto tutto in Italia e in Europa, portando a casa qualcosa come dodici tornei su dodici. Quando atterravamo Mattia scendeva sempre per primo, col Coppone davanti: era un rito».

Aneddoti, come quando «in un torneo internazionale vinto a Santa Maria di Leuca, l’organizzatore mi dice che non avevano mai voluto dare un premio al miglior giocatore dell’edizione, ma dopo aver visto Mattia erano corsi a comprare una coppa». In ben altra Coppa il mondo lo vedrà esordire diciottenne: «Dopo aver giocato in Champions con il Viktoria Plzen mi ha scritto un messaggio lunghissimo all’una e mezza di notte. Voleva condividere la gioia con me: avrebbe potuto avere ben altro per la testa, ma questo fa capire quanto sia rimasto un ragazzo di grandi valori e coi piedi per terra». Già, un predestinato: ora lo sanno tutti, a nove anni invece…: «Due anni fa mi chiama Braida dicendo che Galliani vuol parlarmi. Lì per lì chiedo se ci fosse qualche problema, insomma mi ero un po’ agitato. Niente di tutto questo: a quattr’occhi si è complimentato per quella famosa relazione, che aveva cercato e trovato, chiedendomi come avevo fatto a intuire subito il valore di Mattia. Ma il fatto di esser rimasto a lungo al Milan (da otto a diciannove anni come giocatore, sette stagioni fuori dal campo, ora è osservatore) mi ha dato modo di vedere una miriade di giocatori. E poi Mattia era già Mattia». Il rapporto è rimasto stretto tra De Sciglio e la famiglia Bertani. Lo è sempre stato, tanto da saltar fuori che… «andavamo in vacanza al mare insieme e mio figlio minore Jacopo, perfino più timido di Mattia, gli chiedeva di fare il messaggero portando bigliettini ad una ragazza. Ora sono fidanzati, allora lo chiamavamo il postino». Alla faccia del postino…