Brocchi a MN: "Sarei contento se Ancelotti tornasse al Milan. Dispiaciuto per le critiche di inesperienza ad Inzaghi"

Brocchi a MN: "Sarei contento se Ancelotti tornasse al Milan. Dispiaciuto per le critiche di inesperienza ad Inzaghi"MilanNews.it
giovedì 21 maggio 2015, 21:47Le Interviste
di Thomas Rolfi
fonte dalla Scuola Militare Teuliè di Milano, Antonio Vitiello

Cristian Brocchi, presente al Premio Gentleman, ha parlato ai microfoni dei giornalisti presenti. Ecco le dichiarazioni del tecnico della Primavera rossonera raccolte dal nostro inviato di MilanNews.it

Se sarebbe più scontento o contento dell'arrivo di Ancelotti: "Il mio progetto non è quello di arrivare ora sulla panchina del Milan. Il mio progetto è quello di crescere Sto facendo un percorso bellissimo con i giovani, che mi riempie ogni giorno di voglia e passione. E visto e considerato che ho dovuto smettere di giocare a calcio per infortunio, i ragazzi mi hanno aiutato a non pensarci. Il fatto che Ancelotti possa tornare ad essere l'allenatore del Milan è sicuramente una notizia bella, perchè con lui ho vissuto anni irrepetibili ed ha grande personalità. E' una persona eccezionale e conosce molto bene l'ambiente e nessuno può dire qualcosa di diverso rispetto a quello che sto dicendo io"

Se è dispiaciuto per Inzaghi: "Sono molto dispiaciuto, soprattutto perchè si parla sempre di inesperienza per Pippo. Non penso che l'inesperienza abbia inciso. A volte le stagioni non riescono a prendere il binario giusto. Se anche ci fosse stato un allenatore di grande esperienza non vuol dire che la stagione sarebbe stata diversa. Quindi ho dispiacere per un amico ma io spero che possa togliersi ancora delle soddisfazioni".

Sull'esordio di pochi giovani: "Essendo io il loro mister è normale che anche a me sarebbe piaciuto constatare quanto lavoro c'è ancora da fare per noi che siamo nel settore giovanile per colmare il gap tra la Primavera e la prima squadra. Ma le uniche persone che possono rispondere a questa domanda sono Inzaghi e il suo staff".

Sull'importanza di partire con un gruppo italiano a livello giovanile: "In Italia stiamo avendo dei problemi economici e puntare sui settori giovanili è la strada giusta. Però se puntare sui settori giovanili vuol dire puntare a vincere la singola partita quindi con tutti e 11 dietro la linea della palla, non stiamo formando i nostri ragazzi. Se l'obiettivo è invece farli crescere sotto tutti i punti di vista come stiamo facendo noi al Milan, allora si hanno dei frutti".