Criscitiello: "Milan, se tutto va bene sarà l'ultimo Deulofeu della storia"

Criscitiello: "Milan, se tutto va bene sarà l'ultimo Deulofeu della storia"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
lunedì 23 gennaio 2017, 12:47News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Michele Criscitiello per TMW

E' arrivato Gerard Deulofeu. Erano circa le 19:00 in Italia, Malpensa era presa d'assalto dai cronisti sportivi italiani e Rai e Canale 5 interrompevano la programmazione per darne la notizia. Ad accoglierlo il noto Direttore Sportivo rossonero Rocco Maiorino, conosciuto per le operazioni impossibili (mentre in Italia diamo retta ad altri Rocco, cose da pazzi) e dall'Ufficio Stampa del Milan, che questa volta potrà davvero annunciare l'arrivo del calciatore dell'Everton. E' una data storica: perché, se tutto va come deve andare, sarà ufficialmente l'ultimo "colpo" dell'era Berlusconi che - 30 e passa anni fa - aveva iniziato la gloriosa storia del mercato rossonero con l'acquisto di Donadoni. Finisce l'era con Deulofeu. Uno scarto dell'Everton. Finora la stagione del Milan è stata considerata trionfale, poi vai a vedere la classifica e capisci che, se il miracolo dovesse continuare, i rossoneri potranno ambire - al posto del Sassuolo - alla partecipazione ad una inutile Europa League. Questo passa il convento.

Il tifoso del Milan è disorientato perché guarda un tg sportivo e, ad inizio telegiornale, sente la notizia dell'arrivo di Deulofeu. Passano 2-3 lanci di servizi e lo stesso tg, con lo stesso conduttore, parla di missione Milan, con Fassone e Mirabelli, per Aubameyang, Keita e Bernardeschi. Allora inizi a recitare il Padre Nostro in cinese. E' un passaggio netto, sarà un cambio di vita, ma ovviamente questo Milan avanti così non può andare. In un campionato così mediocre, come la nostra serie A, dove scudetto e retrocessioni (i verdetti più significativi) sono noti da metà girone di andata, il Milan avrebbe meritato di ricoprire un altro ruolo. Invece la nostra serie A è come un film di Checco Zalone su Sky Cinema. Sappiamo già tutte le battute, sappiamo come inizia e come finirà, eppure lo vediamo e rivediamo mille volte. Unica differenza: Checco fa ridere, la serie A - con stadi vuoti e zero spettacolo - fa piangere.