Helveg: "Bei ricordi con Zaccheroni. Passaggio dal Milan all'Inter? Non è stato complicato"

Helveg: "Bei ricordi con Zaccheroni. Passaggio dal Milan all'Inter? Non è stato complicato"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 3 maggio 2015, 18:15News
di Antonio Vitiello

L'ex Milan Thomas Helveg è stato raggiunto dalla redazione di NapoliStyle.it per parlare del match tra partenopei e rossoneri:

A distanza di tanti anni dal suo Milan campione, cosa è cambiato per il Napoli e per i rossoneri?
“E’ difficile dirlo per me. Non seguo da vicino il calcio italiano come prima. Quello che riesco a vedere sono cambiamenti importanti, anche di carattere economico. Prima c’era maggiore possibilità di spesa. Questo ha lasciato il segno e il calcio di oggi soffre proprio per tale motivo e non riesce ad emergere a grandi livelli. Credo che sia anche un discorso legato alle difficoltà psicologiche che derivano dall'esser stato il miglior calcio d’Europa e ora non più. I calciatori più importanti scelgono altre nazioni e l’Italia non è più la prima scelta, questo condiziona la qualità del campionato”.



Zaccheroni è stato suo tecnico ad Udine e a Milano, che ricordi ha di lui e quali sono stati i suoi segreti?
“Ricordo benissimo mister Zaccheroni. Ho avuto la fortuna di giocare prima un anno e mezzo in Italia e poi di incontrare il mister. Questo mi ha permesso di ambientarmi bene, avevo imparato la lingua e conosciuto il calcio. Il suo arrivo mi ha reso importante. Fantastico, la sua filosofia è straordinaria, bisognava solo seguirlo per crescere. Un tecnico che si è fatto voler bene. Eravamo un gruppo che aveva fame e piano piano siamo cresciuti. A Milano poi, con il Milan, ha continuato a proporre la sua filosofia, in questo modo è arrivato lo scudetto. A Udine non c’erano le stelle, solo Bierhoff e Amoroso, il resto eravamo un gruppo unito che giocava bene. A Milano erano in tanti a fare la differenza al di là della forza del gruppo".

Come ha vissuto il passaggio dal Milan all’Inter considerata la grande rivalità tra i due club?
“Per me non era complicato. Prima di me era capitato con Pirlo, Seedorf, Simic e dunque non era tabù. Non sono stato un fuoriclasse ma ho avuto determinazione e per me è stato più semplice farmi apprezzare dai tifosi del Milan e poi dell’Inter. Non ero fondamentale per la squadra e questo mi ha facilitato il lavoro e l'ambientamento”.

Come ha vissuto, da ex milanista, le contestazioni all’addio al calcio di Maldini?
“Mi sono stupito anche io per questa cosa. Paolo è un uomo fantastico, ho giocato con lui diversi anni ed è una cosa che non sono mai riuscito a capire. Sono rimasto sorpreso per ciò che è accaduto. Non so se ci sia sotto qualche altra cosa, ma lui è la storia del calcio, è la storia del Milan e merita rispetto!”