Il Sole 24 Ore - I motivi per cui la UEFA è orientata a non concedere il voluntary agreement al Milan
Come riferito da Marco Bellinazzo sul suo blog del Sole 24 Ore, la Uefa è dunque orientata a respingere la richiesta del Milan di un accordo preventivo sul fair play finanziario. La decisione di non concedere il voluntary agreement sarà ufficializzata dopo la riunione dell’8 dicembre ma è già stata ampiamente anticipata nelle scorse settimane. La scelta della commissione Uefa presieduta dall’ex primo ministro belga Yves Leterme, davanti a cui l’a.d. rossonero Marco Fassone ha prodotto un documento di 150 pagine a novembre, è dipesa dalla difficoltà di soppesare l’andamento dei ricavi supposto dalla dirigenza rossonera nel nuovo piano, ma soprattutto dai dubbi della Uefa sulla proprietà cinese.
Tra le trenta domande sottoposte alla delegazione guidata da Fassone il comitato Uefa ne ha dedicate, infatti, molte alla consistenza del patrimonio di Yonghong Li e alla sua capacità di assicurare continuità al progetto societario. Le risposte ottenute non hanno rassicurato evidentemente i giudici di Nyon. L’inchiesta del New York Times sull’impero minerario di Yonghong Li, che secondo il quotidiano statunitense non apparterrebbe al patron rossonero, ha ingrandito le perplessità. Per Fassone la Uefa avrebbe fatto richieste “impossibili”.
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