Milan, Berlusconi e l’altalena della cessione

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giovedì 5 maggio 2016, 08:16News
di Antonio Vitiello

Come sulle montagne russe. Il Milan sta vivendo il remake della trattativa con Mr. Bee, almeno nelle sensazioni e nelle speranze dei tifosi che giorno dopo giorno assistono con grande ansia a questa fase delicata del negoziato con i cinesi. A breve il patron rossonero dovrebbe dare l’ok per l’esclusività della trattativa con il consorzio (che resta ancora all’oscuro dopo aver firmato un patto di riservatezza), da quel momento per un mese non saranno fatte operazioni di mercato, tutto congelato per consentire agli investitori di analizzare meglio tutto il mondo rossonero. Un si che però sarà vincolante, nel senso che entrambe le parti possono svincolarsi da questo accordo senza pagare penali.

In questo momento non c’è certezza che Berlusconi venda il suo Milan. Il patron un giorno confida di voler cedere e il giorno dopo cambia idea, questo porta confusione anche in chi dovrebbe investire nel Milan. Tutto è legato alla volontà del presidente, combattutissimo  nel prendere una decisione definitiva. Ma non è solo questione di affetto. Tutto è legato anche alle garanzie che il consorzio cinese dovrebbe portare a Fininvest, dall’aspetto economico a quello della composizione della cordata. Il Milan vuole vederci chiaro fino all’ultimo componente e cercare di programmare anche un piano di investimento a lunga gittata.

Come detto però i dubbi del patron sono tanti e non si escludono ripensamenti, anche dopo aver firmato l’esclusività della trattativa. Se il Milan non dovesse vendere le quote di maggioranza, allora Berlusconi dovrebbe rilanciare pesantemente con grossi investimenti perché solo in questo modo riuscirebbe a riportare il Milan in alto. Con il progetto Milan giovane ed italiano si viaggerà parecchi anni a fari spenti.