CalhaNOglu: smarrito, molle e insicuro. Post Vienna, il turco non riesce più a illuminare e incidere

CalhaNOglu: smarrito, molle e insicuro. Post Vienna, il turco non riesce più a illuminare e incidereMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 21 ottobre 2017, 15:30Primo Piano
di Simone Nobilini

Tempo al tempo, com’è (sempre) giusto che sia. Ma quando i fatti finiscono per superare ogni questione di adattamento e conoscenza del nuovo campionato, pur ancora abbondantemente da approfondire, il monito ad innalzare la qualità della propria prestazione (esulante da ogni giustificazione) appare quantomeno doveroso. Il caso di Hakan Calhanoglu, tra gli acquisti meno appariscenti di un Milan decisamente poco fantasioso sinora, resta uno dei temi caldi di un periodo nerissimo in casa rossonera, in cui il turco sta faticando con grande continuità nel risultare (ancor prima che decisivo) incisivo.

SMARRITO - Per gran parte delle gare giocate, dapprima da mezz’ala nel 4-3-3 e successivamente da interno nel centrocampo a 5, Calhanoglu non ha mai dato fortemente l’impressione di trovarsi a proprio agio in un ruolo che, per caratteristiche, il turco intepreta adattandosi. Per gran parte delle gare giocate in maglia Bayer Leverkusen, infatti, il numero 10 rossonero ha agito da trequartista puro (ruolo base) o da esterno sinistro d’attacco, fungendo anche da regista all’occorrenza: ruoli che, sino a questo momento, Calhanoglu non ha praticamente quasi mai ricoperto nella sua nuova esperienza, se non in qualche sprazzo di gara, risultando piuttosto smarrito in gran parte delle partite giocate.

INSICURO - Ed Involuto. Oltre al fattore ruolo, in più, ad incidere sul deludente rendimento fatto registrare sinora dall’ex Bayer c’è anche un’evidente macchinosità con il pallone tra i piedi, per un atteggiamento molle poco gradito anche ad alcuni compagni: luce che si spegne proprio nella zona di campo dove il nazionale turco dovrebbe fare la differenza e brillare, tra visione di gioco, rifinitura e (su tutto) conclusioni solo timidamente tentate, per una brutta fotocopia del calciatore ben più sfacciato visto in Bundesliga. Decisamente più simile all’unico, vero Calhanoglu osservato in questa stagione, contro l’Austria Vienna, capace (in quell’occasione sì) di incidere e decidere: prestazione da “10” della quale il Milan avrebbe bisogno come il pane, in un momento di simile difficoltà. Ritrovando qualità, giocate non banali e capacità di osare: quella che servirà alla squadra, e a Calhanoglu, per togliersi di dosso una patina opaca divenuta gara dopo gara sempre più spessa.