Cinque gol in cinque gare, inseguendo i grandi miti rossoneri...e l'Europa: Bacca nella scia di Sheva, Bierhoff e Weah

Cinque gol in cinque gare, inseguendo i grandi miti rossoneri...e l'Europa: Bacca nella scia di Sheva, Bierhoff e WeahMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 25 settembre 2016, 15:30Primo Piano
di Simone Nobilini

Doveva quasi certamente partire, spinto da quella voglia di ritrovare un'Europa non conquistata con il Milan: giocare in Champions come obiettivo principale, aspettando offerte da Atlético Madrid o Siviglia, e preferire infine una permanenza al in rossonero alla chance West Ham. La particolare estate vissuta da Carlos Bacca, da pedina sacrificabile ad elemento imprescindibile per Montella, ha portato invece il colombiano ad un solo obiettivo: guidare a suon di gol, cancellando i risultati negativi dell'annata precedente, il Milan in Europa. E a giudicare dall'avvio di campionato del numero 70, le premesse sono quantomeno buone.

RECORD PERSONALE - 5 gol nelle prime 5 giornate di campionato: con le maglie di Junior, Bruges, Siviglia e, naturalmente, Milan, Bacca non aveva mai iniziato così bene una stagione. 3 le reti nelle prime 5 gare della passata stagione (Empoli e doppietta al Palermo), seguite dalle 4 in maglia Siviglia nell'annata 2014/15 e dallo "0" in casella nel 2013/14: mai così bene nemmeno nell'esperienza a Bruges (2 e 0 tra 2011/12 e 2012/13) e agli inizi al Junior, per un attaccante arrivato tardi a esplorare i confini del calcio europeo ma protagonista di una crescita realizzativa impressionante partita dopo partita.

SULLE ORME DEI MITI - Una media di un gol a partita (Torino, Sampdoria e Lazio le vittime) che porta dunque Carlos Bacca, statisticamente, a seguire le orme di quattro, grandi attaccanti rossoneri. Prima del colombiano, infatti, anche Weah (1996-97), Bierhoff (1998-99), Inzaghi (2002-03) e due volte Shevchenko (2003- 2004 e 2004-2005) avevano fatto registrare lo stesso score nelle prime 5 gare: gol capaci di portare scudetti (nel caso di Bierhoff e Shevchenko, '98-'99 e '03-'04) e continue qualificazioni in Europa, fatta eccezione per il caso relativo a Weah e ad un Milan della duplice gestione Tabarez-Sacchi arrivato addirittura undicesimo nella stagione post scudetto. Un dato che, insomma, fa ben sperare, quantomeno nel ritorno in una competizione come l'Europa League: vetrina che al Milan manca, davvero, da tanto, troppo tempo.