CorSera - La carica di Mr. Bee: "Aspettavo il Milan, sarebbe un onore far parte della sua storia. Affare complesso, serve tempo"

CorSera - La carica di Mr. Bee: "Aspettavo il Milan, sarebbe un onore far parte della sua storia. Affare complesso, serve tempo"MilanNews.it
domenica 3 maggio 2015, 08:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Dopo la stretta di mano con Silvio Berlusconi, Bee Taechaubol ha esternato ai microfoni del Corriere della Sera tutta la sua gioia per la buona riuscita della trattativa. Un’operazione, ovviamente, ancora tutta da definire. Ci sarà tempo per i dettagli e l’ufficialità: nel frattempo, il broker thailandese può tornare a casa soddisfatto, sognando un Milan nuovamente vincente.

Sul perché ha scelto il calcio e il Milan: "Sono stato invitato a investire nel football tante volte, in Premier League e in Championship, ma non mi interessava. Se faccio una cosa, voglio il massimo. Qualche tempo fa ho cominciato a investire creando delle accademie, all’interno di un programma di sviluppo del football in Cina, in accordo con il governo, che dovrebbe arrivare a coinvolgere 200 milioni di bambini. Perché il Milan? Perché è la squadra n° 1 e ho capito subito che questa era l’idea che aspettavo. Fino ai 16 anni sono cresciuto a Sydney e in Australia il calcio italiano è il più popolare. A quei tempi il Milan era campione di tutto, il mio idolo era Marco Van Basten".

Sulle possibilità di sviluppo: "Io credo che unire al Milan, che resta un brand importantissimo, il mio background da uomo d’affari basato in Asia e il mio network di conoscenze, sia una grande opportunità per far diventare il club ancora più forte. Sarebbe un onore far parte della storia del Milan".

Sul momento difficile del Milan: "Fa parte della normalità, in tutti i business ci sono alti e bassi. Probabilmente ora anche la serie A non è al livello degli altri campionati. Ma alla fine il Milan resta il più grande nome del calcio italiano: è solo in un momento di down, però la famiglia Berlusconi ha tutta la conoscenza e l’esperienza per portarlo in alto perché l’ha già fatto".

Sulla trattativa: "Deluso da questo rinvio? No, per niente. C’è stato un fraintendimento, questo è un affare complesso, non ci aspettavamo assolutamente di chiudere. Abbiamo tanti punti da discutere, dettagli da sistemare e ci serve ancora un po’ di tempo. Tutto però procede bene, secondo le nostre previsioni, anzi visto quanto è complicato l’affare stiamo procedendo anche in maniera veloce. C’è stata un po’ di confusione su questo".

Sull’importanza del calcio in Italia: "Credo di non averlo capito ancora bene e forse non lo capirò mai del tutto (ride, ndr). Quel che so è che il Milan è un club italiano e continuerà sempre ad appartenere all’Italia: io sono un investitore, voglio solo aiutarlo a espandersi in Asia e nel mondo".

Ancora sulla situazione del Milan: "Non ho visto Milan-Genoa, perché stavo discutendo con il presidente ad Arcore. Certo il Milan non è dove dovrebbe essere: a lottare per lo scudetto e nelle fasi finali di Champions. Una volta raggiunto l’accordo, ci tireremo su le maniche e ci metteremo al lavoro: con il management giusto e investimenti intelligenti torneremo a vincere".

Su Berlusconi: "È un onore, è una persona da cui posso imparare molto".

Sulla consapevolezza di poter scrivere una pagina di storia del calcio italiano: "Se ne sono consapevole? Non del tutto! Ho concluso affari più grossi, ma per tutto quello che il calcio rappresenta credo che questo sia il mio più importante".