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Amelia: "Donnarumma destinato a diventare il miglior portiere italiano. Berlusconi non lascia al primo che capita"

ESCLUSIVA MN - Amelia: "Donnarumma destinato a diventare il miglior portiere italiano. Berlusconi non lascia al primo che capita"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
lunedì 29 agosto 2016, 16:01Primo Piano
di Thomas Rolfi

E' un Milan in chiaroscuro quello delle prime due giornate di campionato. Per parlare di diversi temi in casa rossonera, di campo e non solo, la redazione di MilanNews.it ha contattato Marco Amelia. Con l'ex portiere rossonero abbiamo parlato della squadra di Montella, di mercato, di Donnarumma e del cambio di proprietà.

Che giudizio dà del Milan visto in queste prime due partite di campionato?
"Ciò che mi sembra evidente è che stia cambiando qualcosa. Nel momento delle difficoltà la squadra ha lottato ed è venuta fuori da momenti complicati facendo delle buone cose. Le idee di gioco di Montella stanno venendo fuori e sta lavorando bene per costruire una squadra che abbia la sua filosofia di calcio. E' normale che poi se uno va a vedere il risultato dell'ultima partita, hai avuto la forza di recuperare, anche se poi hai subito il 3-2 ed è mancato qualcosina per mantenere il risultato. Uscire dal San Paolo con un 2-2 venuto in questo modo sarebbe stato positivo".

L'ultimo acquisto del Milan in ordine temporale è Mario Pasalic, che arriva dal Chelsea, squadra in cui hai giocato fino a pochi mesi fa. Cosa ne pensi del suo acquisto?
"Conosco il giocatore, ma non benissimo. Lui era in prestito al Monaco in questa stagione. Posso dire una cosa però: il Chelsea prima di prendere un giocatore fa una selezione molto accurata. Quindi sicuramente ha delle qualità questo ragazzo. Ora sarà importante capire come si ambienterà, che è un aspetto fondamentale. Molti spesso si aspettano subito il massimo da un giocatore che arriva dall'estero e non gli si dà il giusto tempo per prendere confidenza con il calcio italiano, la città, la gente, lo spogliatoio, il centro sportivo, ecc. Per qualche giocatore è un percorso che può durare anche mesi. Le qualità tecniche di Pasalic sono convinto verranno fuori alla lunga".

Le operazioni più 'mediatiche' il Milan le ha fatte trattenendo Bacca e Romagnoli in rosa. Condividi questa scelta?
"Penso sia un bel segnale. Di fatto il primo segnale è stato dato trattenendo Donnarumma, perchè credo che il Milan abbia ricevuto tante richieste di disponibilità a trattare sia quest'anno che l'anno scorso. Poi aver trattenuto lo stesso Romagnoli, che è stato un grosso investimento l'anno scorso, credo sia il segnale della volontà del Milan di tornare tra le grandi, resistendo a delle offerte molto onerose. Se vuoi tornare a essere forte i giocatori forti li devi tenere e Romagnoli lo è. Bacca è normale che essendo un giocatore molto più esperto, sia contata molto di più la volontà del giocatore, perchè è controproducente tenere un calciatore di controvoglia. Bacca ha scelto così evidentemente perchè si è reso conto che c'è un ambiente positivo. Son contento anche di questo perchè è più di un ottimo giocatore".

Donnarumma è il presente e - i tifosi si augurano - il futuro di questo Milan e della Nazionale, vista la recente convocazione. Ti ha sorpreso?
"Intanto è una convocazione meritatissima. Ormai lo stiamo considerando tutti come un giocatore non dico affermato, ma sulla strada dell'affermazione. In realtà ha solo 17 anni. Sta meritando tutto, soprattutto perchè non era facile iniziare bene, a maggior ragione dopo la stagione dell'esordio in Serie A. Magari tutti si aspettavano un calo dal punto di vista mentale, invece lui è un ragazzo modo, un grandissimo portiere. Sta percorrendo la strada per diventare il miglior portiere italiano, il percorso è quello nel suo destino. Non ci sono altri aggettivi da aggiungere da questo ragazzo, non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto mentale. Per fare il portiere ad alti livelli questo secondo aspetto è fondamentale".

Che effetto ti fa questo cambio di proprietà al Milan?
"E' una sensazione veramente strana. Quando si parla del Milan si pensa sempre alla famiglia Berlusconi e a questi 30 anni che hanno segnato la storia del calcio internazionale. Se vai in qualsiasi parte del mondo tutti conoscono il Milan ed è merito del fatto che la famiglia Berlusconi insieme a tutti i dirigenti, giocatori, allenatori hanno scritto delle grandi pagine di calcio. Sono convinto che se c'è stato questo passaggio di società il presidente si sia ben informato su chi siano gli acquirenti. Di sicuro non lascia la sua creatura in mano ai primi che capitano. Sono convinto che la nuova società avrà l'entusiasmo per aiutare questo club a tornare nelle posizioni che gli competono. Non sarà un percorso dall'oggi al domani, ma sono convinto che i tempi saranno brevi".

di @TRolfi