Gazzetta - Debito, voluntary, ma non solo: l’Uefa ha fissato per il 19 dicembre una riunione con la Covisoc sulla situazione del Milan

Gazzetta - Debito, voluntary, ma non solo: l’Uefa ha fissato per il 19 dicembre una riunione con la Covisoc sulla situazione del MilanMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 12 dicembre 2017, 09:59Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

La doppietta di Bonaventura contro il Bologna ha ridato un po’ di serenità alla squadra rossonera, mentre in via Aldo Rossi, dove ci sono gli uffici dei dirigenti milanisti, continua ad esserci un po’ di ansia: entro venerdì, infatti, è attesa la risposta dell’Uefa sul voluntary agreement, anche se il verdetto (negativo) è ormai scontato.

PESSIMISMO - Il pessimismo rossonero è stato confermato ieri anche dall’ad Marco Fassone, che ha spiegato nel dettaglio quali sono stati i due punti impossibili da soddisfare: “Uno è completare il rifinanziamento del debito prima di sottoscrivere il voluntary, l’altro è produrre garanzie bancarie, delle fideiussioni relative alle perdite previste nei nostri piani. Richieste che nessun club sarebbe in grado di sostenere. Ma continuo ad aspettare il verdetto con fiducia”. Ma l’Uefa non si è fermata qui: come rivela infatti questa mattina La Gazzetta dello Sport, il 19 dicembre si riunirà in conference call con la Covisoc, l’organo di vigilanza sulle squadre italiane, e sul tavolo ci sarebbe soprattutto la situazione del club di via Aldo Rossi (sarebbe la terza volta che la Covisoc si occupa delle vicende della società di Mr.Li).

DEBITO E NUOVI SOCI - In casa rossonera, si continua poi a lavorare anche sul rifinanziamento del debito con Elliott: conclusa la due diligence, con l’advisor BGB e il suo cliente, che dovrebbe essere Highbridge, sono in corso una serie di incontri per capire se la sostituzione può effettivamente compiersi o meno. Per quanto riguarda, invece, la stabilità dei conti del Milan, non ci sono scadenze imminenti per un aumento di capitale da parte di Yonghong Li, che in futuro potrebbe anche cercare nuovi soci cinesi: “Può essere che in futuro, se dovessero cambiare delle regolamentazioni interne del governo cinese, possano esserci le condizioni per nuovi ingressi” ha spiegato ieri Fassone.