Gazzetta - Luiz Adriano si presenta: “Mi ispiro a Sheva, voglio entrare nella storia del Milan. Mihajlovic? Un professore severo ed esigente”

Gazzetta - Luiz Adriano si presenta: “Mi ispiro a Sheva, voglio entrare nella storia del Milan. Mihajlovic? Un professore severo ed esigente”MilanNews.it
martedì 28 luglio 2015, 07:58Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Nel derby di sabato a Shenzhen, tra le note più positive nelle file rossonere c’è sicuramente Luiz Adriano, attaccante arrivato questa estate al Milan dallo Shakthar Donetsk. Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, il 28enne giocatore brasiliano ha raccontato i suoi primi giorni da milanista: “L’impatto è stato ottimo. Si lavora con maggiore intensità rispetto allo Shakhtar. E i compagni stanno facilitando il mio inserimento, in particolare i brasiliani Alex e Rodrigo Ely. Anche i membri dello staff tecnico mi parlano lentamente, per farsi capire bene. Berlusconi mi ha trasmesso fiducia e serenità. Non solo a me: a tutto il gruppo. Perché ho scelto il Milan? Ho parlato con mia moglie, con mio padre, con Lucescu e con Pato. E ho pensato che fosse il momento di affrontare questa sfida. Il Milan ha una storia grande: io voglio entrarci”.

NESSUNA PAURA - La punta verdeoro ha deciso di indossare la maglia numero 9, un numero che al Milan negli ultimi anni sembra essere maledetto. Tutto ciò, però, non preoccupa Luiz Adriano: “Non mi curo di queste cose. La maglia numero 9 ha un fascino incredibile ed è ora che torni a segnare”. L’ex giocatore dello Shakthar ha poi raccontato a quale attaccante della storia del Milan si ispira: “Al Milan ci sono stati tanti brasiliani, ma il mio punto di riferimento è Shevchenko, che arrivò in rossonero da Kiev”. Per quanto riguarda gli obiettivi, Luiz Adriano non ha dubbi: “Dopo aver vinto sei campionati in Ucraina voglio riuscirci anche in Italia. Se mi mancherà la Champions? Mi mancherà, sicuro. Ma la giocherò tra un anno con il Milan”.

MIHA COME LUCESCU - Il nuovo attaccante rossonero ha infine parlato del suo vecchio allenatore Mircea Lucescu e anche di quello nuovo, cioè Sinisa Mihajlovic: “Per me Lucescu è un secondo padre. Il primo anno a Donetsk faticavo ad ambientarmi, non sopportavo freddo e solitudine. Lui mi parlava a lungo, mi rasserenava. Ha avuto tanta pazienza. Mihajlovic? Il professore (testuale, ndr) è molto severo ed esigente. Come Lucescu”.