Ibra, sogno concreto o illusione? Tra la favola Raiola-Braida e lo scetticismo generale, i quesiti restano ancora troppi

Ibra, sogno concreto o illusione? Tra la favola Raiola-Braida e lo scetticismo generale, i quesiti restano ancora troppi
venerdì 6 maggio 2016, 17:48Primo Piano
di Simone Nobilini

Ibra, Ibra ed ancora Ibra. Nella mente e nel cuore dei tifosi del Milan, che sognano di rivedere lo svedese calcare il terreno di gioco di San Siro con addosso, ancora, la maglia rossonera. Un'ipotesi che è tornata a dominare prepotentemente la scena nel periodo di massima difficoltà stagionale per la società di via Aldo Rossi 8, alle prese con un momento a dir poco complicato e costretta a fronteggiare quella che potrebbe rivelarsi, una volta di più, l'ennesima annata fallimentare in tempi recenti. Il popolo e la dirigenza rossonera non hanno mai nascosto il desiderio di poter riabbracciare, un giorno, uno dei più grandi fuoriclasse passati dalle parti di Milanello: chance per la quale l'ambiente milanista spera di veder incrementare la percentuale di esito per la possibile trattativa, facendo tuttavia i conti con tanti dubbi su un ritorno che avrebbe davvero dell'inatteso.

LA FAVOLA RAIOLA-BRAIDA - Che il pessimismo attorno al ritorno di Zlatan Ibrahimovic sia piuttosto consistente all'interno del mondo Milan è ormai cosa nota, viste le continue illusioni maturate nelle precedenti sessioni di mercato. Un tema ripresentatosi più e più volte tra le possibili trattative in entrata per il club rossonero e mai, puntualmente divenuto sogno realizzato, anche quando le possibilità di rivedere Ibra al Milan sembravano alte. Tormentone che si è ripresentato ora, con le dichiarazioni di Raiola ("Potrebbe tornare, c'è un discorso avviato con una squadra in cui ha lasciato il segno: Ibra ha dimostrato di rinunciare a tanti milioni per andare al Milan") e quelle rilasciate da Ariedo Braida ("Ora non penserà più ai soldi, cercherà una realtà che gli piace. E so che Milano che gli piace") capaci di versare benzina su un fuoco la cui fiamma si era decisamente abbassata. Parole che, ovviamente, saranno prese al 100% in considerazione solo nel momento in cui lo svedese ed i rossoneri approfondiranno ulteriormente ed ufficialmente un'eventuale trattativa, ma che ora, nello scetticismo generale, figurano più come bella favola da raccontare per alleviare un momento di depressione generale.

TANTE, TROPPE DOMANDE - Ciò che porta a credere relativamente alla possibilità di un Ibra rossonero 2.0 sono anche le tante, troppe domande relative al futuro di una società che, al momento, sta vivendo istanti particolarmente delicati anche dal punto di vista della proprietà. Sarà ancora Berlusconi, il presidente del Milan nella prossima stagione? E se resterà, avrà modo di accontentare le richieste di Ibrahimovic, pur sempre alte anche in caso di parziale rinuncia a parte dell'ingaggio attualmente percepito? Con l'arrivo dei cinesi, invece, il ritorno di Ibra sarebbe economicamente possibile: ma sarà loro intenzione puntare, seppur fuoriclasse, su un leader di 35 anni? E siamo certi del fatto che Ibra, pur amando Milano, non voglia tentare una delle sue prime/ultime esperienze tra Premier League o MLS, senza rinunciare a possibili offerte più vantaggiose economicamente e tentando di vincere ancora e nell'immediato? Una serie di quesiti che inevitabilmente, qualificazione in Europa compresa, resteranno tali per diverso tempo, in attesa di una e più risposte definitive: tra il futuro di Ibra e quello del Milan, per capire una volta per tutte se per il mondo rossonero Ibracadabra potrà essere un sogno concreto da realizzare o solamente una splendida illusione.