Il Milan e l'arrendevole declino: in estate bisognerà ricostruire dalle fondamenta

Il Milan e l'arrendevole declino: in estate bisognerà ricostruire dalle fondamenta
martedì 5 maggio 2015, 21:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il capitombolo del San Paolo, per quanto condizionato dall'espulsione in avvio, ha sancito l'ennesimo tonfo stagionale del Milan, ormai inerme in attesa del "benedetto" rompete le righe di fine campionato. Restano soltanto quattro gare per mandare in archivio una stagione disarmante, resa credibile per qualche mese solo grazie al buon impatto di agosto/settembre. Da ottobre ad oggi, le vittorie sono state soltanto sei: un ruolino di marcia incredibilmente negativo, impronosticabile anche dal peggiore dei disfattisti.

NESSUNA SCOSSA - Da qualche settimana abbiamo puntato sul discorso dell'orgoglio, come se queste settimane dovessero servire agli attuali giocatori per guadagnarsi un posto nel Milan dell'(immediato) futuro. Non si può dire che l'undici di Inzaghi non ci abbia provato, ma non si è vista foga e non si è vista neanche quell'energia emotiva necessaria per vincere le partite. Quando il leader tecnico viene espulso (seppur ingiustamente) e si ferma sbraitando a bordo campo, concludendo anzitempo la propria annata, evidentemente c'è qualcosa che non va.

RIVOLUZIONE NECESSARIA - Proprio questo finale di campionato, a prescindere dalle sconfitte e dalle delusioni, deve far riflettere particolarmente la società rossonera, in evidente rinnovamento. Su quali giocatori si può fare affidamento? Questo gruppo può tornare competitivo o è ormai debilitato da radicatissime tossine? La sensazione è che, dopo annate plumbee, per tornare ai vertici il Milan debba effettuare una rivoluzione sostanziale: la rosa va rimodellata in modo che certi malanni non si ripresentino. Potrebbe essere la prima estate di investimenti dopo tanti anni di vacche magrissime, ma non per questo ci si può permettere di sperperare o edificare palazzi senza solide fondamenta.