Il Milan grintoso si è fermato a Parma: analisi di una squadra spenta e dimessa

Il Milan grintoso si è fermato a Parma: analisi di una squadra spenta e dimessaMilanNews.it
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lunedì 2 marzo 2015, 18:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

La discreta prova rossonera contro il Cesena, per la quale nessuno aveva giustamente gridato al miracolo, poteva comunque apparire come un piccolo saltello in avanti da cui ripartire. Il 4-3-1-2 aveva dato buone risposte, soprattutto nel primo tempo di San Siro, con un'ottima prestazione di Bonaventura da trequartista "atipico". Sembrava un'inizio di quadratura, ma tutto si è subito sfaldato sul campo del Bentegodi, dove Maran ha disorientato totalmente il Milan grazie ad un caparbio pressing e rocciose barriere difensive. Inzaghi non ha saputo trovare rimedio nel corso della partita, mescolando le carte per cause di forza maggiore, senza trarre particolare giovamento con i vari sistemi di gioco.

L'ATTEGGIAMENTO NON FUNZIONA - In estate, quando si immaginava il Milan di Inzaghi, si prevedeva una squadra dinamica, ringhiosa e mai doma: caratteristiche che hanno da sempre contraddistinto SuperPippo in carriera. Le prime giornate di campionato sembravano andare verso questa direzione: le sfide contro Lazio e Parma, ad esempio, hanno messo in mostra un Milan aggressivo, cinico e senza paura alcuna. Poi, dalla gara interna con la Juventus, qualcosa si è spezzato: l'undici rabbioso delle prime due partite non si è più visto, se non in rarissime occasioni (vedi trasferta con l'Hellas e le gare interne con Udinese e Napoli). La base tecnica non è certamente eccelsa, ma quello che è strano, giudicando gli approcci dei rossoneri, è l'atteggiamento dimesso, sfiduciato e troppo permeabile alle difficoltà del match.

MODULO SI', MODULO NO - Per mesi e mesi abbiamo discusso sul quale potesse essere il miglior modulo per il Milan di Inzaghi: dal 4-3-3, per passare al 4-2-3-1, tornare al 4-3-3, spostarsi al 4-4-1-1 e concludere col 4-3-1-2. La verità è che il problema non è il sistema di gioco, o meglio non è il solo problema... Senza la giusta determinazione, qualsiasi schieramento risulta inadeguato nei confronti degli avversari. Certamente i moduli col centrocampo a tre hanno portato maggior copertura alla difesa, pur faticando tantissimo ad attaccare le retroguardie altrui: bene i contropiedi, malissimo l'offensiva a difesa schierata. Per perforare le barricate servono anche le giocate dei singoli, ma in certi casi, anche senza possedere campioni sfavillanti, sarebbe sufficiente una maggior velocità di manovra. Al Milan questo accade raramente, in quanto il pallone si muovo dopo tre/quattro tocchi,  ritardando in maniera spropositata ogni velleità d'attacco. Per farlo servono schemi più funzionali, ma allo stesso tempo è d'obbligo una grinta totalmente diversa.