L'Analisi Tattica - Milan-Sampdoria (1-0): teorema dei triangoli gattusiani. Tocco e visione, il centrocampo senza Kessie

L'Analisi Tattica - Milan-Sampdoria (1-0): teorema dei triangoli gattusiani. Tocco e visione, il centrocampo senza KessieMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 19 febbraio 2018, 21:00Primo Piano
di MN Tactical Analysis

Amici di MilanNews.it, torna L'Analisi Tattica. Appuntamento imperdibile quello odierno, alla ricerca delle soluzioni vice-Kessie e con la prima enunciazione dei teoremi gattusiani dei triangoli.

I TRIANGOLI DI RINO - Milano, 18 Febbraio. In fronte ai 46594 di San Siro, Gennaro Gattuso enuncia ufficialmente la sua teoria dei triangoli. No, non parliamo di trigonometria, ma banalmente di calcio giocato. Le cose semplici, spesso, sono le più efficaci, e cosa c'è di più elementare di un triangolo? Nello sport col pallone, la risposta è nulla. Che sia calcio o basket. Nel solco dell'attacco triangolo di Sam Barry, Tex Winter e Phil Jackson, Gattuso umilmente propone la sua versione. I cardini sono il terzino, la mezzala e l'esterno offensivo. Il lato di competenza è ininfluente, il teorema funziona su entrambe le fasce: sinistra o destra, non c'è differenza. Nella sua versione standard (con Kessie) o modificata (con Montolivo), i risultati non cambiano. La Sampdoria, come serenamente ammesso dal tecnico doriano, è stata affettata dal lavoro esterno del Diavolo, basandosi sui movimenti inculcati da Rino. Quando l'ala (Çalhanoglu o Suso) viene in possesso palla, mette i piedi in campo e tende ad accentrarsi, schiacciamo pausa e congeliamo l'azione: alle sue spalle taglia il terzino di riferimento (Rodríguez o Calabria), lanciandosi nel corridoio liberato; simultaneamente, la mezz'ala si butta nello spazio opposto svuotato dal lavoro della punta centrale. Mettete la palla in gioco, schiacciate play ed avrete un'azione avvolgente, capace di scardinare la retroguardia avversaria e mettere in porta il centrocampista di turno. E Bonaventura ringrazia con tre gol in fotocopia...

L'ASSENZA DI KESSIE - Nell'indifferenza generale del post-gara, quasi a bassa voce, Marco Giampaolo a Premium ha sottolineato un fatto cruciale: "L'assenza di Kessie non è stata un'affare per noi, gli ha permesso di palleggiare di più mettendoci in difficoltà". Ora la centralità dell'ex Atalanta è indiscutibile, ma è interessante analizzare come Gattuso abbia ovviato alla mancanza della stella ivoriana. Posto che Franck, da qui alla fine, probabilmente le giocherà tutte, Rino ha dimostrato di saper risolvere anche questo problema e la risposta sta nella qualità. Montolivo non sarà il centrocampista più desiderato del torneo, ma il suo lo sa fare e affianco ad un maestro (vedi il nome di Lucas Biglia), difficilmente stecca. E così è stato. Il trio doriano, Linetty-Torreira-Barreto, è andato fuorigiri, impallato dai fraseggi corti e dai continui tocchi tra l'azzurro e l'argentino. I due, insieme, hanno toccato 118 palloni, smistato 93 passaggi e monopolizzato il furto del possesso avversario, un'enormità pensando che l'intero centrocampo blucerchiato ha perso 11 palloni, più i 6 di uno sciagurato Ramirez. Meno fisico ma più qualità, ecco la risposta all'enigma vice-Kessie.

Di Daniele Castagna