L'Analisi Tattica - Samp-Milan: giro palla, così non va. Kessie-Abate nelle trappole doriane

L'Analisi Tattica - Samp-Milan: giro palla, così non va. Kessie-Abate nelle trappole dorianeMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 25 settembre 2017, 21:00Primo Piano
di MN Tactical Analysis

Buio pesto al Marassi, dove il Diavolo viene affondato dai colpi della Sampdoria. Dopo il successo contro la Spal, torna l’appuntamento fisso con L’Analisi Tattica di MilanNews.it. Ecco le due chiavi per capire la sconfitta del Ferraris:

USCITE DIFFICOLTOSE -  Il campanello d’allarme era suonato già contro il Cagliari e poi si era amplificato con la Lazio: il Milan, se pressato, fa una fatica immane ad uscire dal pressing avversario. Anche contro la Sampdoria, questo elemento fondamentale nello sviluppo e costruzione della manovra offensiva, è venuto a mancare. Bravo Giampaolo a ingabbiare Biglia nel rombo composto da Torreira e Ramirez ai vertici con Praet e Barreto come punti cardinali laterali. Quando Biglia entrava in possesso di palla, quasi mai sul primo passaggio dalla difesa, Ramirez e a turno uno degli altri tre centrocampisti si francobollavano alla schiena di Lucas che, non avendo appoggi laterali liberi (perché Duvan e Quagliarella si abbassavano a chiudere le opzioni), era costretto a rinculare verso la propria area e a giocare con le spalle rivolte alla zona offensiva. In più le due mezz’ali o gli esterni (soprattutto Abate) non si sono mai fatti trovare oltre la linea mediana della squadra di Giampaolo, il che ha favorito la fase di pressione degli avversari, che è stata costante e feroce. E se Biglia non ha tempo e modo di capire dove far recapitare il pallone, son guai per tutti.

LE TRAPPOLE DI GIAMPAOLO - Dalle 12.30 fino alle 14.24, il pubblico del Marassi ha assistito ad una lezione tattica sul come cancellare dal campo un binario opposto. Rivedere il punto precedente, aggiungere al concetto il lavoro dei terzini e spostare il focus esclusivamente su mediani ed esterni. Storia di mezzali a confronto, nello specifico, il centro destra rossonero ingabbiato da un triangolo perfettamente coordinato: la corsa di Strinic, l’intelligenza di Torreira ed il sacrificio di Praet. Zapata, a causa propria, Kessie, per evidenti difficoltà tattiche, ed Abate, per limitazioni di schieramento, sono stati letteralmente prima intrappolati e poi cancellati. Ma iniziamo dai numeri: l’ivoriano ha profuso uno sforzo da 10526 metri, pareggiati ed annullati dai 10003 metri di Torreira ed i 9902 di Praet. Di facile comprensione come l'ex atalantino sia stato vanificato da una mediana avversaria capace di raddoppiare in ogni zona del campo, aumentare i chilometri percorsi e moltiplicare le palle recuperate. Kessie ed Abate, chiusi nelle tagliole studiate da Conti (vice di Giampaolo ed addetto all’istruzione difensiva), sono stati i peggiori in campo per palloni persi: rispettivamente 11 e 6, per un totale di 17 non raggiungibile da nessun’altra coppia in campo. Logico come il dirimpettaio Strinic sia stato, invece, il migliore per palle recuperate: ben 8, facilitato dal continuo oscuro lavoro di Torreira. Facile schema per capire le difficoltà riscontrate in un costante 3vs2: con Kessie in fase di possesso affiancato da Abate, alla sua sinistra lo affrontava Praet, davanti a sé Torreira ed a destra Strinic; se veniva ribaltato il lato di gioco del campo, allo stesso modo andava rigirato il triangolo con Barreto, l’onnipresente Torreira ed il passo di Bereszynski pronti ad aggredire uno spento Bonaventura e Ricardo Rodríguez. Trappole doriane. 

Di Daniele Castagna e Pietro Mazzara