Le vittorie a Roma non arrivano mai per caso: dopo Sheva ed Ibra ecco il grande gruppo di Gattuso

Le vittorie a Roma non arrivano mai per caso: dopo Sheva ed Ibra ecco il grande gruppo di GattusoMilanNews.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 26 febbraio 2018, 21:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il Milan negli ultimi quindici anni ha battuto la Roma all'Olimpico soltanto in tre occasioni. Nel 2004, anno del diciassettesimo scudetto, grazie ad una doppietta di Shevchenko; nel 2011 con lo scoppiettante 2-3 firmato da Nesta e Ibrahimovic (doppietta) e ieri, 25 febbraio 2018, con i gol di Cutrone e Calabria, un classe '98 ed un classe '96. Nessuno vuole paragonare i due giovanissimi ai mostri sacri del passato, ma è chiaro ed evidente che vincere nella capitale non può essere assolutamente un caso. Per farlo, oltre a grandi giocatori, servono grandi uomini e squadre "vere".

VITTORIA NON PER CASO - Dopo il successo nel derby di Coppa Italia e quello contro la Lazio in campionato, Rino Gattuso ha conquistato il suo terzo scontro diretto da quando siede sulla panchina del Milan. Il quarto se consideriamo anche la sfida contro la Sampdoria, fondamentale per recuperare terreno in ottica Europa League. Un ruolino di marcia che in casa rossonera non si vedeva da tempo immemore. In questi anni non sono mancati dei risultati estemporanei e anche vittorie importanti, ma il fuoco del Diavolo, dopo un paio di stoccate, ha sempre finito per estinguersi rapidamente. Questo non sta succedendo ora e lo 0-2 di Roma sta lì a testimoniarlo.

IL DIKTAT DI GATTUSO - In vetrina, oltre ai due ragazzi rossoneri, c'è un allenatore che fino ad un paio di mesi fa appariva come l'ennesimo traghettatore della recente epoca milanista. Costruire una squadra solida ed efficace non è mai facile, figuriamoci se si eredita a stagione in corso dopo mesi eufemisticamente complicati. Gattuso ha portato equilibrio e mentalità, trasformando giocatori talentuosi, ma smarriti, in un grande gruppo. E ora? Come direbbe l'allenatore calabrese nulla è stato fatto. Ed ha ragione. La scalata è appena cominciata e, all'orizzonte, ci sono Lazio, Inter ed Arsenal. Un trittico da affrontare con lo stesso spirito visto finora, ma ragionando passo dopo passo, senza voli pindarici od eccessive proiezioni entusiastiche.