Niang, sveglia! Questa indolenza non serve a questo Milan

Niang, sveglia! Questa indolenza non serve a questo Milan
martedì 17 gennaio 2017, 16:30Primo Piano
di Pietro Mazzara

Non conta che si inizi una partita come titolare o che si entri a otto minuti dalla fine, quello che conta è che in quei minuti si entri in campo con la mentalità giusta e con un atteggiamento propositivo e utile alla squadra. Mbaye Niang, dopo la partita di ieri sera, ha firmato il suo stato di crisi in maniera piuttosto chiara e preoccupante, perché lo scampolo di partita che gli ha concesso Montella contro il Toro poteva e doveva essere suo e, invece, così non è stato.

INDOLENZA -  Con i granata sbilanciati in avanti e con un Milan più fresco a livello atletico e mentale, soprattutto per il 2-2 raggiunto da grande squadra, l’ingresso di Niang avrebbe dovuto dare ai rossoneri una marcia in più, soprattutto in quelle praterie che nella zona di Zappacosta si sono venute a creare negli ultimi minuti del match. Invece Mbaye è entrato con indolenza, ha sbagliato i primi due palloni toccati ed esattamente come contro il Cagliari, si è eclissato nel suo grigiore. Montella lo ha spesso difeso, ma ieri non ha potuto che constatare, con la sua solita signorilità, che il francese non ha dato il contributo che si sarebbe aspettato da lui. Un problema mentale, quello di Niang, che si ripercuote inevitabilmente sulle sue prestazioni in campo.

DEBOLEZZE -  E’ evidente che in questo frangente, Niang stia mettendo in mostra tutte le sue debolezze e il fatto di essere finito fuori dall’undici titolare, sia a Doha sia ieri, lo ha buttato maggiormente giù a livello psicologico. Sabato, contro il Napoli, difficilmente sarà riproposto dall’inizio della partita anche perché, nei big match, Montella opta spesso per una squadra più compatta e che sappia sacrificarsi. Perché anche nei pochi minuti giocati contro i granata, si è beccato i rimbrotti dei compagni per non aver aiutato in fase difensiva. A Niang serve fermarsi e ritrovarsi, altrimenti così, non si va da nessuna parte.