Quando l'abnegazione non riesce a colmare il gap qualitativo: l'ininterrotta ricerca di una guida

Quando l'abnegazione non riesce a colmare il gap qualitativo: l'ininterrotta ricerca di una guidaMilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 25 maggio 2016, 14:33Primo Piano
di Matteo Calcagni

La sconfitta dell'Olimpico contro la Juventus deve far riflettere, non tanto per le modalità e il significato intrinseco di secondo posto, ma per la vera differenza emersa nel corso della gara: la Juventus ha sfruttato al meglio una delle pochissime occasioni create, il Milan non è mai riuscito a finalizzare in termini di reale pericolosità la grande mole di impegno e determinazione messi in campo. Proprio questo gap ha fatto sì che la Coppa finisse nella bacheca di Torino, costringendo il Diavolo a restare a bocca asciutta e ad un altro anno senza Europa.

IL GAP CHE FA LA DIFFERENZA - Abnegazione ed insistenza possono essere chiavi importanti nel calcio, fondamentali surplus che permettono a grandi squadre di vincere scudetti o competizioni internazionali, ma non possono essere sufficienti da sole. La verità è che la rosa attuale, pur non essendo da settimo posto, presenta comunque lacune evidenti, sia qualitative sia quantitative, vista la mancanza di alternative credibili o validi titolari in determinati ruoli. Sono anni che le mancanze del centrocampo sono sotto gli occhi di tutti, ma anche la scorsa estate il problema è stato affrontato solo in maniera trasversale, ipotizzando che il solo Bertolacci, strapagato in maniera fin troppo evidente, potesse risolvere ogni guaio esistente.

ALLA RICERCA DI UNA GUIDA - Questo Milan non necessità una rivoluzione tecnica totale, dato che alcune basi sono già presenti e si sono stabilizzate nella gestione Mihajlovic. Quello che serve è un nuovo corso in alcuni settori del campo, come la mediana, bisognosa come non mai di trovare la sua guida tecnica. Il Milan di Ancelotti si muoveva attorno ai vari Pirlo, Seedorf, Gattuso e Ambrosini, poi ereditati da Allegri. Questa squadra ha buoni e discreti giocatori, ma non ha ancora trovato un leader vero e proprio in mezzo al campo. Quel centrocampo che si è sbattuto all'inverosimile contro la Juventus, riuscendo quasi a colmare un cratere qualitativo, andrebbe rinforzato con un giocatore importante, non tanto nel nome e nel costo del cartellino, quanto nel modus operandi.