Sette mesi ed un centrocampo completamente trasformato: le idee di Montella più forti delle vicissitudini

Sette mesi ed un centrocampo completamente trasformato: le idee di Montella più forti delle vicissitudiniMilanNews.it
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giovedì 30 marzo 2017, 12:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Siamo ad un passo da aprile e, numeri alla mano, la stagione prosegue ormai da sette mesi. In questo lasso di tempo Vincenzo Montella ha avuto a che fare con una lunga serie di vicissitudini, riuscendo sempre e comunque a ritrovare il bandolo della matassa. Piuttosto esplicativo quanto accaduto nel reparto forse più rimaneggiato e trasformato in questo campionato, ovvero il centrocampo, dove l'Aeroplanino ha dovuto cavarsela rivisitando i suoi schieramenti tra infortuni, squalifiche e cali di rendimento.

IDEE E MODIFICHE - I lavori in corso del precampionato estivo avevano prodotto una mediana formata da Kucka, Montolivo e Bonaventura, trio scelto per la prima a San Siro contro il Torino. Questo sarebbe dovuto essere il centrocampo "tipo", almeno sulla carta. La prima grande svolta è arrivata con il gravissimo infortunio del capitano rossonero che ha costretto Locatelli ad un obbligato battesimo del fuoco: da Chievo-Milan titolare inamovibile davanti alla difesa e decisivo in una delle partite più rappresentative della stagione, ovvero il successo interno contro la corazzata bianconera. Ma i cambiamenti non sarebbero finiti qui: con il calo di Niang, dentro e fuori dal campo, Montella ha riportato Bonaventura nel suo ruolo originale nel tridente offensivo, inserendo Pasalic con una continuità sempre maggiore. Oltre al croato, nel finale di 2016, c'è stato spazio anche per Bertolacci, recuperato dall'infortunio ed utilizzato anche davanti alla difesa, come accaduto nei supplementari della finale di Supercoppa.

NUOVE SCELTE - Ad inizio 2017, complice un fisiologico rallentamento di Locatelli, l'Aeroplanino ha sparigliato continuamente le carte, iniziando ad utilizzare anche Sosa come centrale davanti alla difesa. Una scelta saggia quella dell'allenatore campano, soprattutto a seguito dello stop di Bonaventura: senza la fantasia di Jack il Milan aveva bisogno di una altro costruttore di gioco, motivo per cui l'argentino è diventato progressivamente un titolare. Ma le variazioni non sarebbero finite: complice l'infortunio di Suso e le modifiche del tridente, Montella ha pensato fosse il caso di riproporre Mati Fernandez, il quale, nelle sue idee, avrebbe garantito le perdute caratteristiche offensive di inserimento. Da qui la titolarità contro il Genoa (decisa proprio dal cileno) e quella probabile e futura a Pescara, dove il nativo di Pomigliano d'Arco dovrà decidere se riproporre Sosa al rientro dalla squalifica o dare una nuova chance a Locatelli, ritornato in voga dopo il nuovo guaio muscolare di Bertolacci.