Sosa e un impatto positivo in regia: il "Principito" si candida ora per un impiego più continuo

Sosa e un impatto positivo in regia: il "Principito" si candida ora per un impiego più continuo
martedì 14 febbraio 2017, 19:00Primo Piano
di Simone Nobilini

In pochi l'avrebbero detto, pronosticato, anche pensato. In tanti, ora, iniziano a ricredersi sulle caratteristiche di un giocatore che, prestazioni alla mano, ha iniziato a convincere anche una piccola parte del mondo di scetticismo creatosi attorno al suo arrivo in rossonero. José Sosa, settimana dopo settimana, sembra essersi calato al meglio in un ruolo che, con la presenza di Montolivo prima e Locatelli poi, l'ex Besiktas avrebbe dovuto ricoprire con scarsa continuità, giocando da mezz'ala: in cabina di regia, attualmente, l'argentino sta invece dando infatti maggiori certezze e qualità rispetto alle (pochissime) alternative a disposizione di Montella, insidiando ora proprio l'intoccabilità di un Loca in calo davanti alla difesa.

PERPLESSITA' (IN CALO) - Tante, quelle legate all'arrivo di Sosa in estate: prezzo del cartellino (7,5 milioni più commissioni) ritenuto decisamente troppo elevato per un calciatore di 31 anni, mai in grado di lasciare il segno in Europa tra Bayern, Napoli, e Atléti. Ma al di là di un acquisto ormai concluso da tempo, e sul quale disquisire ancora sarebbe ormai particolarmente inutile, l'argentino ha dato buone risposte quando impiegato, soprattutto nelle tre gare in cui è sceso in campo nel 2017. Tra i migliori contro il Napoli e contro la Sampdoria, al di là dell'espulsione maturata nel finale, e decisivo nella sfida contro la Lazio: buon piede, buona visione di gioco (tipica di chi, come lui, nasce come trequartista) e un'inattesa garra più che apprezzabile, totalmente contraria al giocatore molle visto in Serie A anni prima e fondamentale nel portare al recupero di palla utile a Suso per siglare un fondamentale gol del pari.

FRECCIA VERSO IL BASSO - La crescita di Sosa va a cozzare, in questo senso, con il calo di un Manuel Locatelli piuttosto spento, per un momento di appannamento che per un ragazzo della sua età, alla prima, esaltante esperienza in Serie A, può essere certamente fisiologico. Qualche errore di troppo (come l'apertura di gioco sbagliata ad Udine, sfruttata al meglio dalla squadra di Delneri e da Théréau) e una timidezza forse eccessiva nell'interpretare il proprio ruolo, giocando con semplicità, senza osare con verticalizzazioni o più semplicemente, tentare la giocata: prestazioni opposte, almeno al momento, rispetto a quelle di un Principito in decisa ascesa. Sul quale non è escluso Montella possa contare, anche dal 1', nel prosieguo di una stagione che vede la corsa all'Europa ancora pienamente aperta.