Un mare di difficoltà rossonero: i problemi vengono a galla non solo nel comprare, ma anche nel vendere

Un mare di difficoltà rossonero: i problemi vengono a galla non solo nel comprare, ma anche nel vendereMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 23 agosto 2016, 12:00Primo Piano
di Simone Nobilini

Storico cambio di proprietà alle porte, scarsa liquidità a disposizione e speranza in un'occasione last minute sul gong finale del mercato, per regalare a Montella un nuovo rinforzo a centrocampo più utile che mai. Il periodo vissuto dalla società Milan, di fronte alle generali speranze future di rivedere un club forte a livello economico e competitivo sul campo e sul fronte affari, sta disegnando un presente quantomai complicato soprattutto dal punto di vista della campagna acquisti, che non deve tuttavia distogliere l'attenzione da un fronte uscite sul quale, riappellandosi ad episodi più o meno recenti, alcune mosse si sono rivelate quantomeno discutibili. In mare di difficoltà rossonero che, da più punti di vista, continua a riportare in superficie diversi problemi.

VECCHIA STORIA - La cantilena del "prestito con diritto di riscatto" come unica condizione possibile e necessaria per poter concludere nuovi acquisti è ormai l'emblema dell'estate milanista: dopo Gomez e Sosa Fininvest non sembra più intenzionata a garantire nuovi extra budget per l'arrivo del centrocampista tanto richiesto da Montella, con Paredes e Kovacic prime scelte del tecnico rossonero difficilmente raggiungibili, se non con un'operazione a titolo definitivo. Come ormai noto da settimane, in una vecchia storia che dovrebbe presto giungere al suo compimento totale, sarà dunque la finestra del mercato di gennaio, con il Milan totalmente in mani cinesi e tanti soldi tra le mani in più, a rinforzare sensibilmente la rosa milanista, con colpi differenti per età e profilo rispetto a quello del Principito Sosa. 

REGALI ED ESUBERI - Ad inizio stagione, con la lista degli uomini a disposizione di Montella davanti agli occhi, risultava ancora evidente la necessità del Milan di liberarsi di giocatori fuori dal progetto tecnico o rientranti da continui prestiti. Un po' come nel caso di Alessandro Matri e Jérémy Ménez, la cui cessione a costo zero tuttavia è risultata poco comprensibile: la volontà di liberarsi dell'ingaggio di entrambi i giocatori era chiara, ma l'assenza di un minimo mancato incasso dalla vendita di un giocatore ad una diretta concorrente, pagato 12 milioni di euro solo qualche anno prima, resta inspiegabile. Tanto quanto l'affare Ménez, legato ancora al Milan da un anno di contratto e scaricato al Bordeaux senza un'entrata che, pur bassa, avrebbe comunque maturato una piccola plusvalenza, visto l'arrivo del francese a parametro zero. Diego Lopez, dato certamente in uscita, dovrebbe restare (salvo sorprese) come vice Donnarumma, mentre per Rodrigo Ely e Vergara, al momento 5° e 6° centrale della rosa milanista, non si è ancora trovata una soluzione. Alcuni esempi di un problema che, oltre a mancati rinforzi, riguarda anche quello dello sfoltimento della rosa: tra modalità rivedibili e giocatori che, pur senza spazio a disposizione, continuano a non imboccare la via d'uscita di Milanello.