L'amuleto bavarese

L'amuleto bavareseMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 4 agosto 2015, 20:27Storia Rossonera
di Giuseppe Bosso
Il Bayern avversario in tante vittorie rossonere

Il Milan stasera affronta il Bayern Monaco in Audi Cup; il club bavarese è stato spesso avversario dei rossoneri nella loro pluricentenaria storia; avversario portafortuna si può dire, perchè i confronti con i tedeschi hanno quasi sempre coinciso con importanti affermazioni internazionali che hanno arricchito il palmares del club di Via Rossi. Tutto inizia nella primavera del 1968, quando il Milan di Nereo Rocco incrociò i bavaresi, detentori della Coppa, difesi in porta dal leggendario Sepp Maier e che in difesa schieravano un giovanissimo e ancora acerbo Franz Beckenbauer, nella semifinale di Coppa delle Coppe; 2-0 per Rivera & c. a San Siro, con reti di Sormani e Prati, e pareggio a reti bianche a Monaco, che consente al Milan di staccare il ticket per la finale di Rotterdam, vinta contro un'altra squadra tedesca, l'Amburgo, con doppietta di Hamrin, a coronamento di una stagione esaltante che li vedrà conquistare anche il loro nono scudetto, preludio alla vittoria in Coppa dei Campioni l'anno successivo. Un Bayern e un Beckenbauer ancora in costruzione, come detto, in attesa di conoscere la gloria nella decade successiva, che avrebbe visto i tedeschi conquistare per ben tre anni consecutivi la massima competizione europea per club, e lo stesso Kaiser Franz alzare da capitano la Coppa del Mondo 1974 vinta in casa contro l'Arancia Meccanica olandese.

I destini di Milan e Bayern si incrociano nuovamente due decenni dopo, in Coppa dei Campioni, edizione 1990. Ancora semifinale, con i ragazzi di Sacchi che vengono messi a dura prova dagli arcigni tedeschi, battuti di misura a San Siro con un rigore di Van Basten, ma che riescono a pareggiare lo 0-1 all'Olympiastadion con Strunz e a costringere i rossoneri ai supplementari, dove il gol di Borgonovo vanifica il successivo nuovo vantaggio del Bayern con McInally, e porta il Milan alla finale di Vienna, vinta un mese dopo contro il Benfica, ma anche alla fatal Verona della domenica seguente, in cui lo stress e la fatica della sfida di Coppa e l'arbitraggio discusso di Lo Bello costano lo scudetto.

Arriviamo agli anni d'oro di Ancelotti: nel settembre 2002, fase a gironi della nuova Champions League, due successi per 2-1 firmati Pippo Inzaghi (doppietta a Monaco e rete a San Siro, dove va a segno anche Serginho) che consentono a un Milan potenziato in estate dagli arrivi di Nesta, Rivaldo e Seedorf di passare al turno seguente, e di lì spedito fino alla semifinale e alla finale di Manchester, dove conquisterà la Champions affrontando le rivali di sempre, Inter e Juventus.

Unica eccezione alla tradizione favorevole l'edizione 2006, in cui il Milan elimina senza patemi agli ottavi il Bayern, pareggiando 1-1 alla nuova Allianz Arena e travolgendo i rivali a San Siro con un 4-1 in cui protagonisti assoluti sono ancora una volta Superpippo, con un'altra doppietta, e Andriy Shevchenko, che sbaglia un rigore ma non cade nella provocazione del portiere Kahn che lo apostrofa al momento dell'errore, per poi venire beffatto dal campione ucraino pochi minuti dopo. Il cammino dei ragazzi di Ancelotti si fermerà in semifinale contro il Barcellona, non mancando tuttavia recriminazioni per il gol annullato al Camp Nou allo stesso Shevchenko che avrebbe portato la sfida ai supplementari.

Meglio sarebbe andata un anno dopo, con la vittoria di Atene sul Liverpool, che vede proprio nel confronto, ai quarti, con il Bayern il prologo più sofferto ed emozionante. All'andata, a San Siro, il pareggio per 2-2, acciuffato al 93' da Van Buyten- autore anche dell'altro gol bavarese, che vanifica le prodezze di Kakà e Pirlo - sembrerebbe il preludio per una mesta eliminazione; invece, a Monaco, una settimana dopo, Seedorf e ancora Inzaghi spengono i sogni di gloria del Bayern e proiettano il Milan alla 'partita perfetta' che in semifinale lo vedrà schiantare il Manchester United di Ferguson e Cristiano Ronaldo a San Siro e, di conseguenza, alla finale contro i Reds.

Nel corso degli anni anche tante amichevoli estive, dal torneo di Wembley 1988 (vittoria rossonera con gol di Virdis) al torneo Berlusconi 1994 (vinto a San Siro con gol di Gullit contro un Bayern, sulla cui panchina si era appena insidiato Giovanni Trapattoni, che proprio dal Milan aveva appena acquistato il centravanti francese Jean Pierre Papin), dai triangolari estivi della seconda metà degli anni '90 organizzati dal comune sponsor Opel, che vedono impegnato anche il Paris Saint Germain, fino alle recenti sfide delle ultime estati, che hanno però quasi sempre visto prevalere i tedeschi.