Adesso vediamo chi è da Milan!

Adesso vediamo chi è da Milan!MilanNews.it
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sabato 15 marzo 2014, 21:35Vista dalla Curva
di Davide Bin
Dopo l'eliminazione dalla Champions League, il vero obiettivo del finale di stagione non è tanto l'Europa, quanto capire cosa salvare di questo gruppo quando partirà la necessaria rifondazione.

Martedì a Madrid si è di fatto chiusa una stagione fallimentare e, speriamo, un'era di decadenza: il Milan ha fallito tutti gli obiettivi stagionali che si era prefissato a inizio stagione e che ora ricapitoliamo: almeno terzo posto in campionato (irraggiungibile quindi fallito), vincere la Coppa Italia (eliminati ai quarti, ovvero seconda partita giocata, quindi fallito), fare più strada possibile in Champions League (obiettivo vago e indefinibile, ciascuno giudichi a proprio piacimento, comunque la figura non è stata un granchè). Ovviamente ora che non c'è più la Champions League, diventa stranamante appetibile anche un posto in Europa League, che poche settimane fa metteva tristezza a Galliani e fino a sabato scorso veniva considerato un fastidio (basta guardare la formazione di Udine per capire...), ma si sa che quando viene a mancare ciò che si preferisce, bisogna fare di necessità virtù e accontentarsi degli "scarti" e, in fondo, anche dal punto di vista economico la seconda competizione europea porta sempre qualche euro in cassa, molto meno rispetto alla Champions League, ma è meglio di niente...

Mancano undici partite alla fine del campionato e dell'intera stagione e, in realtà, il vero obiettivo, soprattutto per i delusissimi tifosi rossoneri, è capire chi fra questi giocatori meriti di indossare ancora la maglia rossonera, in quella che da luglio in poi deve essere la stagione del riscatto e la prima di una nuova era. La disfatta di Madrid, infatti, non ha solo chiuso una stagione, ma un'intero periodo decadente della storia rossonera, in cui la qualità della rosa è sempre calata stagione dopo stagione, in cui si è puntato solo su acquisti a costo zero, prestiti, regali di altre società, occasioni last minute e poi tutto ciò ha avuto ripercussioni in campo. Prendiamo solo l'ultimo dei tanti esempi, quell'Essien recuperato dal Chelsea praticamente solo per sostituire gli squalificati nelle due sfide contro l'Atletico Madrid e che, soprattutto al Calderon, ha profondamente deluso; era proprio necessaria un'operazione del genere? Ha portato qualche vantaggio? Assolutamente no, ma ciò è l'emblema dell'attuale situazione, in cui la proprietà non ha molta voglia di investire e chi deve occuparsi di mercato ha la necessità di far quadrare i conti e non può permettersi grandi spese e, quindi, va incontro al rischio di fregature (forse nel caso di Essien aveva ragione chi diffidava di un regalo di Mourinho, visto che in teoria il ghanese era un suo pupillo...). Tutto ciò va tenuto in considerazione quando si valutano le scelte di chi fa la campagna acquisti, perchè non è facile fare sempre le "nozze con i fichi secchi" e non si può competere con chi ha la possibilità di sciorinare decine di milioni di euro a ogni sessione di mercato.

Detto questo sono tante le scelte discutibili e ora il compito di Seedorf (anche lui sotto osservazione...), più che centrare l'Europa League, è quello di capire chi dell'attuale rosa potrà far parte del nuovo progetto; non si parla solo di doti tecniche, anzi forse una volta tanto bisogna partire dai comportamenti, dalla voglia di sacrificarsi e di essere professionisti, se non proprio innamorati della maglia che si indossa. Ai tifosi fa male (per non dire altro) vedere giocatori che ridono e scherzano come ragazzini in gita scolastica dopo una sconfitta come quella di Madrid, solo per postare le foto sui social network, soprattutto se si tratta dei peggiori in campo al Calderon; ai tifosi non piace vedere giocatori che ciondolano, passeggiano in campo e non ci mettono l'anima; i tifosi preferiscono giocatori più "scarsi" ma generosi e motivati, che presunti fuoriclasse che pensano basti un tiro da quaranta metri ogni quattro partite a giustificare uno stipendio faraonico. Da questo bisogna ripartire, cioè da una piazza pulita da tutti quelli che non sentono la maglia del Milan come una seconda pelle, ma quasi come un fastidio e privilegiare il senso di appartenenza, magari dando spazio e fiducia ai giovani provenienti dal settore giovanile, che fanno risparmiare in quanto "costruiti" in casa e non acquistati e imparano ad amare e rispettare la maglia che indossano, magari da anni e da quando sono piccoli. 

Questo finale di stagione rossonero parte con tre sfide consecutive molto insidiose: Parma a San Siro, Lazio e Fiorentina in trasferta, ovvero tre squadre davanti in classifica e, quindi, teoricamente non facili da battere, anche se bisogna fare risultato per non precipitare ancora più in basso e se davvero l'obiettivo è di provare a raggiungere un posto in Europa League. Si comincia con la partita contro il Parma del grande ex Donadoni, che ha conquistato quindici risultati utili consecutivi ed è la squadra più in forma del campionato dopo la Juventus. Il clima sarà sicuramente particolare e ostile, visto che è in programma la grande contestazione della Curva Sud, annunciata da un lungo comunicato che spiega obiettivi e motivi della protesta; ce ne sarà per tutti, dirigenza e giocatori, prima, durante e dopo la partita e speriamo solo che si resti nei confini della civiltà. E' da tanto tempo che si sentono mugugni e proteste da parte di molte componenti del tifo milanista; la Curva Sud aveva provato a tenere duro e sostenere sempre e comunque la squadra fino a quando c'è stato qualche obiettivo da raggiungere, ma ora la misura è colma e la sconcertante prestazione del Calderon dopo tante promesse di fare la partita della vita è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I giocatori possono fare una sola cosa: giocare le undici partite che mancano con il massimo impegno e onorare la maglia che indossano, anche se c'è il rischio opposto, ovvero quello della smobilitazione che, però, farebbe infuriare ancor di più i tifosi. Anche in passato, in una situazione analoga (stagione '97-'98) ci fu una grande contestazione in occasione di un Milan-Parma, ma in quel caso era l'ultima giornata di una stagione fallimentare come questa; l'anno dopo arrivò lo scudetto del centenario firmato Zaccheroni e non resta che aggrapparci ai corsi e ricorsi storici per sperare di rivedere finalmente un Milan competitivo al posto di questo "povero Diavolo"!